Recensione Odin Sphere Leifthrasir

Sono trascorsi 9 anni circa dal lancio di Odin Sphere su Playstation 2, ed oggi siamo qui per condividere con voi la nostra Recensione sulla versione PSVITA e PS4 lanciata di recente sul mercato, sviluppata dagli stessi autori dei meravigliosi Muramasa: The Demon Blade e Dragon’s Crown. 

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Il regno delle fiabe

Odin Sphere ci porta nel mondo di Erion nei panni di Gwendolyn, figlia del Re Odino, la quale assiste alla morte della sorella maggiore Griselda sul campo di battaglia, ereditando la sua potente arma. La guerra è in corso nel regno delle fate di Ringford per il controllo del Calderone della Cristalizzazione, un macchinario in grado di generare cristalli capaci di assorbire l’energia scaturita dai morti.

La trama ruota attorno a varie storie, ognuna di esse legate ad un personaggio e a delle ambientazioni differenti, una sorta di libro delle fiabe, le quali si intrecciano tra di loro per formare un solo racconto. Odin Sphere si propone con una visuale bidimensionale ed un comparto grafico in grado di deliziare gli occhi dei veri intenditori, con una longevità che si attesta sulle 10 ore circa. Il gioco si presenta come un action RPG con elementi hack and slash, proponendo combattimenti in tempo reale, con la possibilità di scatenare tutta la propria ira sui nemici attraverso combo devastanti e abilità straordinarie.

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Il Muramasa nordico

Ogni location è suddivisa in mini zone chiuse dove bisogna affrontare un gruppo di nemici per poter completare la sessione e ottenere le ricompense, con una difficoltà che incrementa di zona in zona, per cui salire di livello ripetendo le vecchie location è di vitale importanza per affrontare i boss. Come accadeva in Muramasa, in qualsiasi momento è possibile consultare una mappa che mostra i vari percorsi che possiamo intraprendere, sia per arrivare al boss della zona che per raggiungere dei preziosi forzieri contenenti materiale di vario tipo, dalle monete da spendere nei negozi alle pozioni.

Eliminando i nemici si ottiene un quantitativo di esperienza necessario per salire di livello e sbloccare nuove abilità con i punti ottenuti, dagli attacchi a dei “vantaggi” da utilizzare durante gli scontri, come la possibilità di subire meno danni, restare in aria per un tempo maggiore ed altro ancora. In qualsiasi momento premendo l’apposito tasto, si accede ad un menu dove è possibile sia utilizzare gli oggetti custoditi nell’inventario che crearne di nuovi grazie ai materiali raccolti.

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Anche i guerrieri si rilassano

Nel bel mezzo degli scenari, tra combattimenti già affrontati e l’imminente incontro con il boss, vi sono dei villaggi o delle zone nelle quali è possibile riposarsi, salvare la partita, recarsi dal venditore di turno per acquistare o vendere la merce e dialogare con altri personaggi al fine di capire appieno la trama. Una volta pronti è possibile proseguire verso il boss della zona, il quale è dotato di molteplici barre vitali, dopo una breve cutscene sottotitolata in italiano partirà lo scontro vero e proprio.

Il team di sviluppo come accadeva già in Muramasa, ha introdotto la possibilità di recuperare la barra vitale o sfruttare pozioni magiche al fine di ottenere un incremento della forza o di altri fattori senza l’interruzione provocata dai nemici, semplificando di molto il titolo, offrendo a tutti la possibilità di completare l’avventura a difficoltà Normale. Tramite l’inventario è possibile creare nuove pozioni o elementi devastanti unendo i materiali raccolti durante l’esplorazione degli scenari, passando dal menu degli oggetti a quello delle abilità in pochi secondi.