Sono trascorsi molti anni dal debutto di State of Decay, un survival incentrato sugli zombie, ed oggi siamo lieti di condividere con voi la nostra Recensione di State of Decay 2, su gentile concessione di Microsoft. Prima di proseguire nella lettura, vi invitiamo ad unirvi alla nostra community su Discord.
State of Decay 2 Recensione
State of Decay 2 riprende le meccaniche viste nel precedente episodio, con delle novità. Una nuova epidemia di non morti ha invaso il pianeta, nei panni di alcuni sopravvissuti, dovremo dare vita ad una comunità, accogliendo i pochi superstiti rimasti in vita.
Il gioco inizia con la scelta di una delle coppie di sopravvissuti disponibili, ognuna di esse con una storia alle spalle, ma tutti uniti da un unico destino. Ogni personaggio vanta abilità uniche, specializzato in settori differenti.
Dopo aver scelto la coppia veniamo catapultati nel bel mezzo dell’apocalisse, tramite una sorta di tutorial pronto ad illustrarci ogni meccanica di gioco, dal raccoglimento degli oggetti all’utilizzo delle armi.
Raggiunti i sopravvissuti, il nostro primo compito è quello di recarci in uno dei tanti rifugi presenti sulla mappa, allo scopo di dare vita alla prima comunità. Dopo aver raggiunto il luogo, ogni superstite prenderà il proprio posto all’interno della struttura, con la possibilità in qualsiasi momento sia di accettare nuovi incarichi dagli stessi che commercializzare o utilizzare i sopravvissuti come personaggi principali o di supporto.
Le prime missioni ci consentono di apprendere non solo i rudimenti base ma anche ottenere l’equipaggiamento necessario alla propria sopravvivenza, dalle provviste di cibo alle medicine, armi, munizioni e materiali da utilizzare per la costruzione degli edifici, necessari al mantenimento di se stessi e dell’intera comunità.
Ospedali, torri di guardia, campi da coltivare ed ogni altra struttura richiede un certo numero di risorse oltre che slot liberi per la costruzione, ognuna di esse con uno scopo ben preciso.
Tramite il pulsante Menù del controller è possibile consultare non solo la mappa ma anche i membri della comunità e la base operativa, quest’ultima suddivisa in slot, dove è possibile collocare all’interno di ognuno di essi, un differente edificio.
La mappa è divisa in zone popolate non solo dai non morti ma anche da strutture come garage, abitazioni e negozi o veicoli, antenne radio e cosi via dicendo, offrendo ai giocatori la possibilità di esplorare in lungo e in largo il tutto, alla ricerca di risorse, civili ed ogni altra cosa possa tornare utile alla propria sopravvivenza.
Come siamo stati abituati con i titoli Ubisoft, anche in State of Decay 2 siamo chiamati ad arrampicarci sui cartelloni pubblicitari, checkpoint militari, antenne radio e cosi via dicendo, per avvistare da una zona sopraelevata, gli elementi citati, sbloccando le apposite icone sulla mappa.
Nessun viaggio rapido previsto, per spostarsi è possibile ricorrere ai veicoli abbandonati, i quali dovranno essere non solo alimentati con taniche di benzina, ma anche riparati in caso di guasti.
In qualsiasi momento è possibile collocare dei marchi sulla mappa, allo scopo di facilitare il raggiungimento di un certo obiettivo. Tramite la comunità, è possibile non solo consultare le statistiche dei vari sopravvissuti, ma anche prendere il controllo degli stessi.
Ogni sopravvissuto vanta un sistema di reputazione oltre che caratteristiche ed abilità di vario tipo, queste ultime migliorabili con la progressione della storia, dalla corsa al combattimento, dall’utilizzo delle armi all’acume.
Portando a termine i vari incarichi è possibile incrementare la reputazione, la quale consente al sopravvissuto di passare da semplice aiutante della comunità ad un vero e proprio leader. Sia la comunità che i singoli membri sono afflitti dal sistema morale, il quale varia a seconda dello status degli stessi.
Tramite Base invece si ha una panoramica generale di tutti gli edifici presenti nel proprio rifugio oltre il numero di risorse, sopravvissuti, la moralità degli abitanti e il livello di minaccia da parte dei non morti.
In altre parole potremo tenere sotto controllo sia le risorse presenti presso il rifugio che la moralità dei nostri sopravvissuti, oltre il possibile pericolo di un’attacco.
Come anticipato il sistema morale ricopre un ruolo chiave, per questo motivo siamo chiamati a soddisfare tutti i bisogni e le esigenze dei membri della comunità, per evitare la perdita degli stessi a causa di una cattiva gestione della struttura.
Una volta raccolte le risorse richieste, è possibile costruire vari edifici, i quali permettono di fabbricare cibo ed acqua, curare gli ammalati, disporre di posti macchina, torri per l’avvistamento e protezioni di vario tipo in caso di attacco.
Ogni edificio può essere migliorato ed utilizzato per gli scopi per cui è stato costruito, come ad esempio la produzione di medicine in grado di curare gli infetti presso l’ospedale o la fabbricazione di un particolare tipo di materiale.
Nel corso dell’esplorazione è possibile tenere sotto controllo sia la barra della salute che stamina oltre l’indicatore della temperatura corporea legata ad un possibile contagio e la mini mappa, utile per l’orientamento.
Con la freccia direzionale su si richiama il menù radio, da dove richiedere l’aiuto non solo di altri giocatori ma anche dell’intelligenza artificiale, pronta a individuare per noi persone e risorse o semplicemente fornirci copertura e medicine.
Dallo stesso menù è possibile tenere sotto controllo lo stato morale della comunità e le materie prime richieste dalla stessa tramite degli indicatori, che una volta rossi rappresentano un vero e proprio pericolo, portandoci ad esplorare i dintorni per soddisfarli.
Con la freccia in basso invece si accede all’inventario, il quale è suddiviso in equipaggiamento, zaino e tasche. L’equipaggiamento trasportabile è diviso in 4 slot, dove è possibile collocare armi, oggetti per il ripristino di salute e stamina ed altro ancora.
Nello zaino invece è possibile depositare tutto ciò che vogliamo riportare al rifugio ed utilizzabile in caso di bisogno. Come accadeva in passato e come abbiamo visto in molti giochi della suddetta tipologia, esistono zaini di varie dimensioni e tipo di utilizzo.
Infine abbiamo le tasche, 2 slot per l’accesso rapido agli oggetti che si tratti di medicinali o molotov.
Esplorando la generosa mappa arricchita di edifici di ogni sorta, è possibile imbattersi non solo nelle singole risorse, che possono essere raccolte e depositate nell’inventario, ma anche zaini aggiuntivi ricchi di medicine, cibo e materiali vari, da riportare alla base per risollevare il morale e soddisfare il bisogno dei vari membri.
State of Decay 2 prende spunto da Left4Dead per gli infetti, portandoci ad affrontare zombie di vario tipo, dai classici non morti a nemici con caratteristiche ed abilità particolari, dall’urlatore, in grado di attirare le masse, ad una sorta di boomer, passando per i picchiatori e mostri di ogni tipo.
Come anticipato per spostarsi è possibile utilizzare i pochi veicoli funzionali, i quali dovranno essere continuamente soggetti non solo alla manutenzione ma anche al pieno di carburante, quest’ultimo recuperabile dalle taniche di benzina.
Dialogando con i superstiti è possibile commerciare, vendendo gli oggetti e risorse raccolti ed acquistandone di nuove. Dopo aver ottenuto la fiducia dei vari sopravvissuti incontrati, è possibile invitarli ad unirsi alla causa, arricchendo ed espandendo la comunità.
Con il progredire del gioco è possibile dunque dare vita a molteplici comunità, assegnando dei leader alle stesse, rendendole autonome, grazie al lavoro svolto dall’intelligenza artificiale. Oltre gli infetti citati, capiterà spesso di imbattersi in ammassi di carne putrida, le quali oltre ad attirare attenzioni non indesiderate, rendono tossico l’ambiente nel quale sono localizzate, obbligandoci a dare una ripulita ricorrendo al fuoco.
Per prendere il controllo di una struttura non solo viene richiesta l’eliminazione di tutte le minacce al suo interno e nei dintorni, ma anche un certo numero di slot, i quali possono essere ottenuti portando a termine gli incarichi, salendo di reputazione e cosi via dicendo.
Alla morte di tutti i sopravvissuti è possibile dare vita ad una nuova comunità, scegliendo questa volta ben 4 sopravvissuti a seconda delle proprie esigenze, i quali come detto si differenziano in caratteristiche.
Tramite il Menù Comunità si può sia espellere che eliminare un sopravvissuto, sostituendo in quest’ultimo caso la sagoma del personaggio con una tomba, occupando uno spazio prezioso seppur per un breve periodo, negandoci dunque il reclutamento di un membro sostitutivo.
State of Decay 2 vanta il supporto co-operativo online fino a 4 giocatori, con la possibilità sia di invitare gli amici che unirsi a sessioni già in corso. Abbiamo avuto modo di provare la versione Xbox One X del titolo, la quale allo stato attuale è purtroppo afflitta da bruschi cali di frame rate, oltre l’assenza del supporto Enchanted, ponendoci dunque di fronte texture molto discutibili.
Dagli scenari ai singoli personaggi, l’assenza dei dettagli appare evidente fin da subito, anteponendo dunque il divertimento proposto da un gameplay vario e ricco di attività, ad un comparto grafico mediocre.
Assente nuovamente il doppiaggio italiano ma con la possibilità di ricorrere ai sottotitoli sia durante le esplorazioni, tramite i messaggi radio che vengono forniti, che nei dialoghi e interazioni con i vari personaggi.
Il team ha promesso l’arrivo di nuovi aggiornamenti e migliorie nel corso dei mesi e il primo update è stato già reso disponibile nella giornata di ieri. In conclusione, State of Decay 2 vale l’acquisto? la risposta è decisamente Si se siete alla ricerca di un survival ricco di attività, che vi permetta di restare incollati allo schermo per intere giornate e se avete apprezzato il precedente capitolo (problemi a parte).