Capcom quest’oggi torna a parlare di Dragon’s Dogma 2, svelando nuovi ma spiacevoli dettagli sul sistema delle quest, limiti che stando alla casa nipponica, permettono di rendere l’esperienza più coinvolgente possibile.
A proposito, avete già saputo della gestione dei salvataggi in Dragon’s Dogma 2?
Come funziona il sistema delle Quest in Dragon’s Dogma 2
Stando a quanto riportato, in Dragon’s Dogma 2, i giocatori dovranno affrontare delle restrizioni su questa comodità, rendendo il viaggio nel mondo di gioco più ponderato e impegnativo.
In altre parole non troverete bachece delle missioni secondarie, come spesso accade nei giochi di ruolo, e nemmeno indicatori sulle teste degli NPC, in quanto saranno gli stessi ad avvicinarsi ai giocatori per dare loro degli obiettivi da portare a termine.
In questo modo l’interazione con l’ambiente divente più naturale, invitando i giocatori ad esplorare piuttosto che avere una sorta di guida.

Le icone che indicano i punti di interesse sulla mappa saranno anch’esse minimali, promuovendo una forma di esplorazione più immersiva e gratificante. Se ben ricordate anche in Elden Ring e The Legend of Zelda c’era un sistema simile, ponendo l’esplorazione al centro dell’esperienza.
Non è tutto, le Pedine, ossia i personaggi controllati dal gioco, potranno unirsi alla squadra. I giocatori potranno prendere in prestito le cosiddette Pedine di altri giocatori online, al fine di ottenere degli aiuti sia nell’esplorazione che nello svolgimento delle missioni.
Ad ogni modo, i giocatori avranno piena libertà di decidere se rifiutare o meno l’aiuto delle Pedine.