Remnant From the Ashes: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo aver trascorso diverso tempo in sua compagnia, quest’oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione di Remnant From the Ashes, un capolavoro di prossima uscita, realizzato dagli autori di Darksiders.

Remnant From the Ashes Recensione

Remnant From the Ashes fonde alcune meccaniche di gioco tratte da Darksiders a Dark Souls e Gears of War, presentandosi come un survival/action/sparatutto/RPG e chi più ne ha più ne metta, giocabile in singolo o multiplayer a 3 giocatori.

Il gioco inizia con la creazione del personaggio, dalla scelta del sesso al viso, acconciatura ed altri pochi aspetti, giusto per dare un tocco di personalità al proprio protagonista. Dopo aver portato a termine il prologo, ci risvegliamo in una struttura, la quale fungerà da Hub per l’intera avventura.

L’Hub permette di interagire con vari personaggi, al fine di commerciare ed ottenere informazioni o missioni di vario tipo da portare a termine. 

Nel gioco avrete a disposizione non solo armi da mischia quali spade, martelloni, lance ed altre ancora, ma anche armi da fuoco come fucili, pistole, lanciafamme ed ogni altra bocca di fuoco utile allo scopo.

Il protagonista potrà contare sia sulle armi menzionate che su abilità attive o passive, le quali possono essere sbloccate nel corso dell’avventura, alcune mirate ad offrire maggiore resistenza, vitalità, stamina ed agevolazioni varie, altre invece per guadagnare più esperienza, oggetti e cosi via dicendo.

Esplorando i vasti scenari è possibile imbattersi in forzieri contenenti materiali di vario tipo, da utilizzare per migliorare gli equipaggiamenti, tirare su del denaro dalla loro vendita o craftare oggetti utili allo scopo.

Come anticipato il gioco è affrontabile in singolo o co-operativa fino ad un massimo di 3 giocatori, nella quale bisognerà unire le forze per superare i temibili Boss che attendono i giocatori al termine di ogni dungeon.

Prima vi abbiamo anticipato che il gioco prende alcune meccaniche dai Souls, come l’ingresso ai Boss protetti da una nebbia, la loro ferocia e i falò presso i quali riposare, teletrasportarsi all’Hub o accogliere nuovi giocatori.

 

3 sono le classi disponibili, ognuna con il proprio set di equipaggiamento ma che nel corso dell’avventura è possibile fondere tra loro per dare vita ad un personaggio ibrido.

Una classe infligge più danni, l’altra ha maggiore resistenza o agilità. Nel corso del gioco potrete sbloccare, trovare o acquistare nuove armi ed equipaggiamenti, le quali vantano caratteristiche uniche e possono essere naturalmente migliorate a seconda delle proprie esigenze, incrementando la loro efficacia in battaglia.

Contrariamente a molti altri RPG non esiste un vero e proprio albero delle abilità. Eliminando i nemici si accumula esperienza, da spendere per potenziare le abilità che vengono sbloccate gradualmente, alcune acquistabili altre ottenute come ricompensa dall’eliminazione dei Boss.

Le abilità variano da quelle mirate a migliorare resistenza, vitalità, agilità e cosi via dicendo a quelle pensate per offrire agevolazioni di vario tipo.

 

Anche le armi possono essere equipaggiate con abilità passive, per offrire ulteriori aiuti durante le esplorazioni. Ogni giocatore ha inizialmente a disposizione 3 cuori di drago per ripristinare la vita, ma nel corso del gioco è possibile ottenerne ulteriori.

I cuori di drago possono essere usati sia su se stessi che su altri giocatori, per risollevarli in caso di morte. Come accade in Gears 5 ci sono ripari per essere usati per proteggersi dai colpi dei nemici, possibilità di correre, fare le capriole, mirare con lo zoom e cosi via dicendo.

Remnant From the Ashes fonde diversi generici videoludici e lo fa egregiamente, proponendo un gameplay divertente, immediato, coinvolgente ma a volte impegnativo.

I nemici cosi come i Boss non hanno un livello sulla testa ma la loro ferocia e resistenza è dipesa dalla località nella quale sono situati, obbligando il giocatore a ripetere più volte dei vecchi dungeon per ottenere l’esperienza necessaria per livellare.

In qualsiasi momento è possibile consultare l’inventario, per utilizzare i vari oggetti o assegnarli agli slot rapidi. Giocare in co-operativa permetterà di accumulare esperienza e sbloccare equipaggiamenti e abilità più facilmente e rapidamente, ma non salverà i progressi della storia, la quale dovrà essere completata in singolo oppure hostando la partita.

Abbiamo avuto modo di giocare numerose partite in co-operativa, ed abbiamo notato di come il gioco non ci collochi in match dove il livello è simile a quello di altri giocatori, spesso ci siamo ritrovati in zone avanzate, dove nemici e Boss erano davvero difficili da contrastare.

Da elogiare l’immediatezza nella ricerca della partita, meno invece per i tempi di caricamento a volte lunghi seppur non troppo. Ottimo il comparto grafico ma non eccelso con una discreta varietà delle ambientazioni e dei nemici, questi ultimi variabili a seconda della località.

Eccellente invece il doppiaggio dei personaggi in lingua italiana, anche se a volte ci siamo imbattuti in alcuni ritardi con il labiale o problemi tecnici che ci hanno costretto ad uscire dal gioco per lanciarlo nuovamente.

Nessun calo di framerate durante il gioco singolo, contrariamente al multiplayer dove in alcune sessioni il lag era di casa, probabilmente a causa della connessione di alcuni giocatori.

Remnant from the Ashes permette di creare più personaggi, avviare nuove campagne, giocare quelle altrui per aiutare i giocatori o semplicemente livellare per avere qualche speranza di avanzare nella propria storia.

Acquistare il gioco è decisamente consigliato, in quanto vi intratterrà per molte e molte ore o forse dovremmo dire giornate, garantendovi una longevità estremamente generosa, dove il backtracking e la rigiocabilità sono di casa.

Remnant From the Ashes Gameplay Trailer