Il nuovo capolavoro targato Gearbox arriva sul mercato seppure in ritardo rispetto la data inizialmente prefissata, ed oggi siamo qui per condividere con voi la nostra Recensione. Dagli autori di Borderlands, arriva un nuovo MOBA dal design e gameplay che ricorda il celebre FPS, stiamo parlando ovviamente di Battleborn.
Battleborn: L’erede di Borderlands
Gearbox è una software house nota per l’utilizzo dell’effetto Cell Shading nei suoi titoli, rendendoli in puro stile cartone animato e Battleborn non è da meno. L’oscurità avanza e solo i Battleborn possono sconfiggerla, una serie di personaggi dotati di caratteristiche e abilità uniche per un FPS ricco di azione e adrenalina con tutte le caratteristiche tipiche di un MOBA. La modalità storia si suddivide in 8 capitoli aggiunti ad un prologo e possono essere completati sia in singolo che in co-operativa online.
Il nuovo capolavoro di casa Gearbox oltre ad offrire una modalità storia ricca di nemici da sconfiggere, potenziamenti da sbloccare e una cooperazione a 5, permette ai giocatori di scontrarsi nel multiplayer competitivo attraverso Cattura, Incursione e Fusione. Nella prima modalità la squadra deve catturare delle zone generate a random per accumulare punteggi, nella seconda le due squadre si affrontano con i mech allo scopo di distruggere gli obiettivi, in Fusione invece come suggerisce il nome stesso della parola le modalità si fondono, dando ai giocatori la possibilità di difendere il proprio territorio con i mech sfruttando allo stesso tempo tutte le abilità dei personaggi.
Il mio Battleborn personale
Salendo di livello con un Battleborn è possibile scegliere uno tra i due potenziamenti disponibili per un totale di 10, per ogni abilità o specialità è presente una breve descrizione, dando al giocatore la possibilità di scegliere con cura in cosa specializzarsi, vista l’assenza di un albero delle abilità. 25 sono i Battleborn dotati di abilità uniche di cui molti di essi bloccati inizialmente, ottenibili completando la storia.
Ogni giocatore ha la possibilità di creare un proprio set di equipaggiamento personalizzato prima di ogni partita, pagando con le schegge raccolte nel corso delle missioni, indispensabili per potenziare alcune statistiche del personaggio. Come accadeva con Borderlands, le schegge sono di colore differente in base alla rarità e potenza delle stesse. Oltre a potenziare quindi i Battleborn tra un livello e l’altro, è possibile migliorare le statistiche pre-partita utilizzando appunto le schegge raccolte.
Quando la co-operazione è importante
Il team di sviluppo ha ideato Battleborn con lo scopo di rendere la co-operativa un elemento quasi indispensabile per affrontare la modalità storia. Contrariamente a quanto accade con i classici FPS, in Battleborn non disponiamo di vite infinite, ciò significa che dopo aver ultimato quelle disponibili ci ritroviamo a dover ricominciare la missione, e considerando che la durata di ognuna si attesta sull’ora abbandonante, tra esplorazione e uccisioni, morire è tutt’altro che piacevole.
Sparsi per le missioni vi sono dei checkpoint che consentono ai giocatori di tornare in vita alla propria morte, ma quest’ultima non è cosi brutta come la si dipinge, difatti quando l’energia vitale raggiunge lo zero in caso di co-operazione, gli altri giocatori possono risollevare i compagni avvicinandosi ad essi. Ritrovarsi nel bel mezzo della battaglia in singolo è sconsigliato, per tale motivo dopo aver ultimato il prologo in solitaria, un bel matchmaking è di dovere, nonostante in multiplayer non si segua il filo logico della storia, passando da una missione all’altra in ordine sparso, contrariamente a quanto accade in singolo, per votazione.
L’evoluzione dei Battleborn
E’ inevitabile trascorrere del tempo di fronte la schermata di selezione dei personaggi prima dell’inizio della missione, grazie alla generosa quantità di Battleborn a disposizione, se non fosse per un timer che scorre rapidamente, obbligando i giocatori a scegliere uno dei personaggi disponibili in poco tempo, o almeno per quanto riguarda la modalità co-operativa. Sbloccare un Battleborn nel singolo, equivale ad averlo disponibile anche nel multiplayer online.
Ad ogni fine missione avremo accesso a nuovi personaggi pronti per essere utilizzati, personalizzabili e ovviamente potenziabili, ognuno di essi con armi, abilità e poteri unici, i quali si suddividono in classi, rendendo la co-operazione organizzata, dal Battleborn abile nella cura dei compagni a quello in grado di eliminare i nemici dalla distanza, scegliere con cura quello da utilizzare prima della quest è di vitale importanza quando si gioca con gli amici.