Dopo il lancio di Monster Hunter World e il Free to Play Dauntless, Bandai Namco torna nel mondo degli hunting games con il terzo capitolo della serie God Eater, ed oggi su gentile concessione della stessa vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.
God Eater 3 Recensione
Ci troviamo in un futuro in cui l’umanità è in via d’estinzione a causa della presenza degli Oracle Cell, degli organismi in grado di divorare ciò che incontrano dando vita agli Aragami, delle creature mostruose.
Il punto debole dei mostri sono gli stessi Oracle Cell, utilizzati dall’uomo per ottenere delle armi in grado di cambiare la forma ed uccidere la minaccia nota come Aragami. Nascono dunque i God Eater, cacciatori in grado di padroneggiare le armi per offrire una speranza all’umanità.
Il gioco ci porta ad alcuni anni di distanza dagli eventi del secondo capitolo, dove una nuova minaccia nota come Tempeste Cineree ha colpito il pianeta, invadendolo con una polvere densa che rende difficoltosa la respirazione.
Un gruppo di scienziati ha cosi perfezionato i God Eater trasformandoli in esseri umani in grado di adattarsi all’ambiente circostante, forti come gli Aragami ma allo stesso tempo considerati una possibile minaccia e per tanto emarginati dalla società.
Schiavizzati e costretti a vivere in una cella, i nuovi God Eater hanno una sola missione da portare a termine, eliminare i mostri che hanno invaso il pianeta per poi tornare in prigione.
God Eater 3 ci fa vestire i panni di un God Eater mutato con la possibilità di personalizzarlo in aspetto fisico, scegliendo sesso, volto, voce, capigliatura ed altri aspetti che rendono il personaggio unico e lo differenziano dagli altri cacciatori.
Dopo aver creato il personaggio ci ritroviamo in una prigione, dove facciamo la conoscenza dei primi compagni d’avventura, Hugo e Zeke, ognuno dotato di caratteristiche ed abilità uniche,con la possibilità di migliorarli e personalizzarli tramite l’Hub centrale.
Portate a termine le missioni introduttive facciamo la conoscenza di Hilda Henriquez, la proprietaria della Carovana Chrysanthemum, una struttura che permette di spostarsi tra i vari territori.
La nostra missione sarà dunque quella di proseguire la liberazione dei territori da parte dei mostri ed aiutare Hilda a salvare il mondo, nelle 30 ore circa di gioco che compongono la campagna principale.
Le prime missioni hanno la durata di pochi minuti, il tempo necessario per eliminare le poche e deboli minacce presenti nella piccola porzione di mappa che potremo esplorare, ma con il progredire della trama avremo a che fare con mostri sempre più potenti, i quali necessiteranno del giusto equipaggiamento per eliminarli.
Al termine di ogni missione torneremo nell’Hub centrale, dove è possibile craftare equipaggiamenti, acquistare nuove migliorie e gestire al meglio non solo il proprio personaggio ma anche la squadra, assegnando ad ogni membro delle abilità in grado di conferire dei particolari bonus, come una maggiore resistenza ai danni, incremento della salute e cosi via dicendo.
Esplorando la mappa durante la missione è possibile imbattersi in oggetti di vario tipo, alcuni mirati a permetterci di ripristinare la vita, altri invece al crafting. Avremo fin da subito a disposizione svariate armi tra cui uno spadone, 2 spade, un martellone, la falce della morte e molte altre, potenziabili e personalizzabili.
Ogni arma può assumere fino a 3 forme differenti,dalla tradizionale lama ad un’arma da fuoco o addirittura uno scudo, quest’ultimo indispensabile per parare gli attacchi dei nemici. Premendo l’apposito tasto è possibile passare dall’arma da mischia a quella di fuoco, con la possibilità di dare vita a delle combinazioni di proiettili per recare un certo tipo di danno alle bestie.
Numerose sono le armi acquistabili, craftabili e sbloccabili in vari modi con ben 7 differenti varianti per ognuna di esse, dandoci la possibilità di sperimentare svariate combinazioni. A differenza di Monster Hunter o Dauntless, in God Eater 3 dovremo eliminare molteplici mostri in ogni mappa prima di tornare all’Hub e procedere con la missione successiva.
Non manca all’appello la possibilità di ripetere le missioni già completate, allo scopo di ottenere il necessario per migliorare il personaggio e l’equipaggiamento in vista di missioni più ostiche. Durante lo svolgimento delle missioni abbiamo la possibilità di portare con noi fino ad un massimo di 3 compagni controllati dall’intelligenza artificiale.
Portando a compimento una serie di attacchi, avremo a disposizione la possibilità di legarci con uno dei compagni, dando vita ad attacchi devastanti o bonus in grado di ripristinare la salute e proteggerci al meglio dai mostri per un certo periodo.
In qualsiasi momento tramite la pressione dell’apposito tasto si richiama all’appello una serie di scorte per il ripristino della salute e non solo.Le armi essendo nate dagli Oracle Cells sono vive e in grado di assorbire l’energia dei mostri per potenziare coloro che le impugnano.
God Eater 3 dal punto di vista tecnico ci pone di fronte un comparto grafico in cell shading con la possibilità su PS4 Pro di scegliere tra una risoluzione 4K e 30 FPS o 1080 e 60 fps, a seconda delle esigenze del giocatore.
Non manca all’appello il comparto multiplayer, il quale offre la possibilità di affrontare le missioni tradizionali in 4 o i Raid in 8, questi ultimi pensati per i giocatori più esperti, in quanto abbattere l’Aragami di turno risulterà più difficile ma allo stesso tempo ricompenserà i partecipanti con dei premi unici.
Nonostante la presenza di una quantità generosa di armi ed equipaggiamenti vari, le missioni sono purtroppo ripetitive e spesso poco longeve, dando la priorità più alle numerose cutscene e dialoghi interattivi che ad un gameplay vero e proprio.
God Eater 3 Gameplay Trailer
A seguire vi riportiamo il nostro Gameplay del primo Episodio della Serie in corso su Twitch