Blind: Recensione, Trailer e Gameplay

Dopo PerceptionsDéraciné e Stifled, arriva una nuova esperienza in realtà virtuale tutta italiana, ed oggi su gentile concessione Tiny Bull Studios vogliamo condividere con voi la nostra Recensione di Blind. Prima di proseguire vi anticipiamo che Blind è disponibile anche su PC con supporto Oculus Rift e HTC Vive con i rispettivi controller. 

Blind Recensione

In Blind vestiamo i panni di Jean, una ragazza cieca fin dalla nascita la quale si ritrova in una villa abbandonata priva di memoria, a seguito della comparsa di uno strano individuo. Nel corso della breve ma coinvolgente avventura, dovremo fare affidamento sulla voce di un misterioso personaggio per giungere alla conclusione.

Blind è un thriller psicologico in realtà virtuale, il quale racconta la storia gradualmente, permettendoci di scoprire passo dopo passo gli avvenimenti che ruotano attorno alla famiglia della protagonista, il tutto condito dalla presenza di enigmi da risolvere. 

Si gioca con i Move su PS4 o il Dual Shock, anche se la prima opzione è da preferire per immergersi al meglio nell’esperienza di gioco in realtà virtuale ideata da Tiny Bull Studios.

Non potendo usufruire della vista dovremo contare sulla eco localizzazione per ambientarci negli scenari, un pò come accadeva in Percepetions. Lanciando degli oggetti l’onda si propagherà nella stanza dandoci la possibilità di delineare i contorni degli elementi presenti nello scenario.

Tramite un bastone è possibile muoversi più velocemente ed agilmente nella scena, a patto di utilizzarlo saggiamente, in quanto i colpi inferti dallo stesso permettono di usufruire degli impulsi sonori per avere una chiara visione di ciò che ci circonda seppure in maniera limitata. 

La villa è suddivisa in stanze dove ad attenderci vi sono dei puzzle ambientali, che ci richiederanno di raccogliere determinati oggetti o interagire con alcuni elementi presenti nella scena. 

La maggior parte degli enigmi sono focalizzati sulla vista, obbligandoci a ricorrere al bastone per avere una chiara visione di ciò che ci circonda. 4 le ore circa per portare a termine l’avventura, longevità incrementabile con la ricerca dei collezionabili o lo sblocco dei trofei.

Non possiamo dire che Blind sia un titolo originale, in quanto abbiamo avuto meccaniche simili nei giochi sopra citati, ma vanta una narrazione solida e funzionale, in grado di tenere il giocatore incollato al visore per l’intera durata dell’avventura.

Nonostante ci troviamo di fronte un thriller psicologico, il vero spavento risiede nell’oscurità che ci circonda, in un luogo di mistero in cui l’udito la fa da padrone. 

Ogni singolo rumore o effetto sonoro durante le lunghe traversate nei corridoi della dimora, ci manterrà in tensione come se avessimo costantemente il fiato sul collo, nonostante il titolo sia più incentrato sulla narrazione che sull’interazione, proponendo di tanto in tanto degli enigmi quasi a spezzare un racconto interattivo più che un’esperienza videoludica.

Blind è indubbiamente un titolo che merita la vostra attenzione, in grado di coinvolgere il giocatore grazie al supporto della realtà virtuale,  a dimostrazione di come anche un piccolo team italiano sia in grado di dare vita ad un gioco di tutto rispetto.

Blind Gameplay Trailer