Josef Fares parla di film, giochi gaas e rigiocabilità
Pubblicato da: x0xShinobix0x- il: 26-12-2021 7:31
L’autore del miglior gioco dell’anno 2021 (It Takes Two), Joes Fares, in un recente intervento a parlato sia della differenza tra la produzione di un film e sviluppo di un videogioco, che giochi come gaas e rigiocabilità, oltre a spiegare il suo Fan***o agli Oscar, espressione diventata celebre durante i The Game Awards 2017, inserita poi anche come easter egg in It Takes Two.

Gaas e Rigiocabilità secondo Joes Fares
Se stai sviluppando un gioco e decidi di adattare il design in modo che i giocatori debbano per forza pagare per ottenere ciò che hai creato, è un approccio sbagliato. Sicuramente l’amministratore delegato dell’azienda dirà che è sciocco pensarla così, perchè in fondo è risaputo che chi sviluppa giochi è per produrre soldi, ma io considero il videogioco una forma d’arte.Non svilupperò mai un gioco come servizio. Coloro che adottano quel tipo di approccio lo fanno per una loro scelta personale, non dico che i gaas e la rigiocabilità siano un male ma non è ciò a cui punto.
Noi di Hazelight lavoriamo a giochi basati sulla trama ed orientati ad un’esperienza giocabile anche in co-operativa locale, il concetto di rigiocabilità e gaas non funziona.Molti giocatori non finiscono i giochi singoli, dunque perchè sprecare risorse sulla rigiocabilità? Ho lavorato sia a Film che Giochi e vi posso dire che quando tornerò su un Film sarà come prendersi una vacanza. Nei giochi bisogna creare boss, nemici, meccaniche convincenti e tutto il resto, a volte un solo boss ci tiene impegnati dai sei ai nove mesi. Anche se la durata dello scontro è di circa cinque minuti, il lavoro dietro è estremo.
Nei Film hai un attore, un essere umano, voce, ambiente, suono e movimento, ogni mezzo è molto più controllabile, in un gioco invece parti da zero. Ritengo che andrebbe dato maggiore credito ai più meritevoli dell’industria videoludica. Ai Game Awards 2017 alcuni dissero che erano gli Oscar dei videgoiochi, per questo quando salì sul palco dissi Fan***o agli Oscar, ci stiamo divertendo, non era per dire che gli Oscar sono una brutta cosa, ma il senso era questo.
Per coloro che non lo sanno, i Gaas, ossia giochi intesi come servizio, sono quei giochi in cui oltre a puntare sul rilascio di espansioni e aggiornamenti vari nel corso del tempo, gli sviluppatori sfruttano la presenza di microtransazioni per monetizzare.
Se avete giocato qualche titolo prodotto da Fares, come ad esempio il capolavoro It Takes Two, avrete sicuramente notato di come la rigiocabilità sia assente, nonostante sia possibile rigiocare i minigiochi dal menu principale, ben diverso dal ricominciare l’avventura con la cosiddetta Nuova Partita + o di proseguire dopo i titoli di coda per tornare sui propri passi ed esplorare vecchie zone.
Inoltre, il titolo in questione offre sia la co-op online che locale, non è giocabile in singolo ma non richiede nemmeno una connessione internet forzata, dunque è giocabile tranquillamente in locale con amici o parenti. Nel caso non lo abbiate ancora giocato, vi consigliamo di farlo con il vostro partner, non ve ne pentirete.