Coprire il porno in Giappone viola il diritto di espressione, questo è quanto è emerso dopo il provvedimento intrapreso dalla città di Sakai, la quale ha promulgato un programma per la sicurezza della stessa nei confronti di donne e bambini.
Sakai censura il porno
Se vi recate in Giappone è facile imbattersi in riviste pornografiche nei negozi, messe in bella mostra e alla portata di tutti, purtroppo anche bambini. Per questo motivo Osami Takeyama, attuale sindaco della città di Sakai (prefettura di Osaka), ha deciso di prendere un provvedimento in collaborazione con il Family Mart (una catena giapponese molto nota), ossia di coprire le riviste erotiche con strisce di plastica per impedire ai bambini di vedere le immagini presenti sulle copertine, tali strisce hanno un colore verde opaco, sono lunghe 12 centimetri e riportano il seguente messaggio:
La città di Sakai ha promulgato il Programma di Sicurezza al fine di salvaguardare donne e bambini dalla violenza in una società libera. La vendita o lettura delle riviste presenti su questo scaffale è vietata per individui al di sotto dei 18 anni.
Nonostante i fini siano nobili quanto giusti, c’è chi non approva questa decisione, ossia il Japan Magazine Publishers Association e il Japan Book Publishers Association le quali affermano che se è giusto sottolineare l’illegalità nell’acquisto o vendita di materiale pornografico al di sotto dei 18 anni, non è altrettanto corretto censurare le immagini in quanto si violerebbe il diritto di espressione, ostacolando i maggiorenni autorizzati sia a guardare che ad acquistare le suddette riviste.
Il sindaco non ha perso tempo ed ha difeso la sua decisione affermando che attualmente molti store della nota catena si sono adeguati ed hanno approvato questa decisione, aggiungendo che coloro che non utilizzano le suddette protezioni, sono favorevoli alla violenza contro donne e bambini.