Dopo la conclusione di Syberia 2, molti di noi erano convinti che Benoit Sokal non avrebbe più lavorato al progetto, ma a quanto pare dopo lo scarso successo di Paradise e Sinking Island, il noto fumettista ha deciso di tornare al suo primo amore, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione di Syberia 3.
Kate torna in Siberia
Syberia III vede come protagonista la stessa Kate Walker dei precedenti capitoli, la quale viene salvata dalla tribù degli Youkol nel bel mezzo di una tormenta di neve. Portata in una clinica nelle vicinanze, al suo risveglio si ritroverà intrappolata nella struttura e dovrà fuggire dalla stessa con l’aiuto di una nuova conoscenza. E’ qui che inizia la nostra nuova avventura, dopo aver trovato un modo per lasciare l’edificio, la nostra missione sarà quella di aiutare il popolo degli Youkol nella migrazione degli struzzi delle nevi.
Kate Walker rimane fedele al passato, proponendosi come un personaggio credibile ed affascinante, tormentata ma in grado di sfruttare la propria intelligenza per uscire dalle problematiche situazioni. Ancora una volta lo sviluppatore pone maggiore attenzione sulla storia piuttosto che sugli enigmi, i quali appaiono semplici e intuitivi da risolvere, ciò è dovuto al desiderio di non distaccare l’attenzione di coloro che si avventurano tra i gelidi paesaggi del titolo, dalla trama principale, la quale viene narrata con estrema cura nei dettagli e gestita da un sistema di dialoghi a scelta multipla tipico della saga.
Arriva l’inverno
La longevità del titolo si attesta sulle 10 ore circa con una colonna sonora gradevole da ascoltare e che si sposa alla perfezione con le varie ambientazioni. Interagendo con i personaggi non è possibile saltare i dialoghi, restando a fissare lo schermo fino alla fine della discussione, con la possibilità solo al termine della stessa di scegliere uno degli argomenti o risposte da fornire all’interlocutore.
In qualsiasi momento è possibile richiamare l’inventario sia per analizzare i singoli oggetti raccolti nel corso dell’avventura, che per utilizzarli con gli elementi presenti nello scenario, dall’apertura di una serratura con una chiave al confronto di un’oggetto con il suo schema. A differenza del passato lo spostamento di inquadratura tra una zona e l’altra è quasi impercepibile, rendendo il gioco lineare nonostante i cali di frame che si avvertono sopratutto durante la corsa.
Ottimizzato per deludere
Essendo un titolo concepito principalmente su PC, Syberia III fa difficoltà a decollare su console, con un’ottimizzazione mal riuscita dei controlli di gioco, portandoci il più delle volte a tentare e ritentare per poter agganciare un’oggetto chiave e interagire con lo stesso. Tramite la rotazione dell’inquadratura è possibile scoprire se vi sono altri oggetti con i quali interagire, attraverso delle icone che indicano i tasti da premere, dalla semplice osservazione all’utilizzo dell’inventario.
Altri problemi che affliggono il titolo sono dei drastici cali di frame su console, un labiale sincronizzato solo con il doppiaggio francese, l’assenza della lingua italiana, consentendoci di affrontare l’avventura solo con il supporto dei sottotitoli, il tutto condito da un comparto grafico con delle pecche. Se siete cresciuti con il franchise di Syberia su PC, vi consigliamo di proseguire l’avventura su quest’ultima piattaforma.