Rainbow Six Siege accoglie la tanto attesa Operazione Chimera ed oggi su gentile concessione di Ubisoft, vogliamo condividere con voi la nostra Recensione, dopo aver messo le mani non solo sulla nuova modalità Outbreak ma anche sugli operatori Lion e Finka in anteprima, grazie al Season Pass. Prima di proseguire nella lettura, vi invitiamo ad entrare a far parte della nostra community su Discord
Rainbow Six Siege – Operazione Chimera Recensione
In concomitanza con il debutto dell’Operazione Chimera, Ubisoft ha reso disponibile 2 nuovi operatori (Finka e Lion) con l’aggiunta di una modalità inedita, la quale stravolge completamente la tipologia di gioco che conosciamo, passando dal tattico allo sparatutto contro ondate di infetti, in puro stile Left4Dead.
Senza indugiare parliamo prima di tutto dei nuovi operatori. Con Finka ci ritroviamo una sorta di DOC al femminile, in grado di curare non solo se stessa ma anche tutti i compagni di squadra presenti nelle vicinanze, inoltre la sua abilità speciale le consente di offrire un sovrascudo alla squadra di ben 20 punti ferita.
A differenza di DOC dunque, non è necessario mirare un compagno di squadra e sparare con una pistola per curarlo, basterà azionare l’abilità nelle vicinanze degli stessi.
Lion invece è un operatore totalmente differente. La velocità nel movimento e l’armatura resistente, oltre l’abilità che gli consente di evidenziare i nemici o per lo meno le sagome al di la dei muri, lo rende un operatore devastante.
A differenza di Finka, Lion è dotato di un timer che gli consente di utilizzare la sua abilità appena disponibile e se usato in maniera intelligente, può risultare fatale per la squadra avversaria, costretta a restare immobile.
L’abilità può essere usata sia in attacco che in difesa, impedendo dunque agli avversari di fare irruzione, rivelando la loro posizione prima ancora dello sfondamento delle barricate.
Se i nuovi operatori non bastano, vi è la modalità Outbreak, la quale stravolge totalmente la tipologia di gioco proposta da Rainbow Six Siege, ponendoci di fronte qualcosa di diverso, impegnativo e coinvolgente.
Outbreak prende spunto indubbiamente dal Left4Dead o la modalità Extinction di Call of Duty, dove 3 giocatori si ritrovano a completare le missioni eliminando i tanti infetti presenti nella mappa, allo scopo di recuperare i sopravvissuti o svolgere azioni di vario tipo.
Quet’ultima modalità purtroppo è disponibile un periodo di tempo limitato, ed è affrontabile da tutti i giocatori, indipendentemente dal possesso o meno del Season Pass.
A differenza della modalità di gioco tradizionale, non è possibile selezionare tutti gli operatori, ma in ogni missione viene proposta una lista ristretta. Nel corso delle missioni, ambientate in mappe totalmente inedite, è possibile recuperare munizioni e medikit, come fossimo in un Survival Horror.
Non mancano all’appello le classiche ondate di infetti dopo aver attivato dei meccanismi o una sorta di Boss Fight, nella quale un infetto di dimensioni generose, dotato di un solo punto debole, richiederà tutta l’abilità dei giocatori per eliminarlo.
Le missioni vengono accompagnate da cutscene realizzate in computer grafica e doppiate in italiano, le quali ci illustrano a grandi linee, la trama che ruota attorno all’infezione.
Ubisoft con l’Operazione Chimera, dimostra di come Rainbow Six Siege abbia ancora molto da offrire, marcando nuovamente l’importanza di supportare il titolo a lungo, non solo tramite il rilascio di mappe ed operatori ma anche di modalità.