Pinstripe è la dimostrazione di come una buona direzione artistica ed una storia ben solida siano la chiave del successo, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione sull’ultimo capolavoro di Thomas Brush.
Prossima fermata: L’inferno!
Pinstripe è semplicistico e casual, sviluppato in 3 anni e in solitaria, grazie ad una campagna per la raccolta dei fondi necessari alla sua creazione,ottenendo il successo sperato e meritato. Il protagonista è Teddy, ex sacerdote che si reca all’inferno, per cercare la figlia rapita “Bo”, da parte di una misteriosa entità che sostiene di essere Dio.
Si tratta di una storia tra Paradiso e Inferno, bugie e verità, in un mondo di gioco bidimensionale e dal design originale che ricorda il lowpoly. Nel corso dell’avventura ci ritroveremo più volte a fronteggiare nemici ostili o risolvere enigmi non particolarmente complessi, in quanto come affermò l’autore prima del lancio, il titolo ha come scopo quello di raccontare una storia e lo fa egregiamente.
Sei sono i mondi di gioco previsti tra cui una foresta, un treno, una cava, un canyon, un lago ed una sorta di falesia. Ci ritroveremo ad esplorare i suddetti mondi suddivisi in aree, alla ricerca della figlia rapita, imbattendoci di tanto in tanto in personaggi strambi quanto utili al proseguimento della storia.
Come accade in molti altri titoli della medesima tipologia, Teddy può interagire con i personaggi incontrati per ottenere informazioni utili o superare delle sezioni platform. Il gioco inizia all’interno di un treno con i primi enigmi rudimentali e dove faremo la conoscenza della malvagia presenza, la quale attratta da Bo, deciderà di rapirla, catapultandoci in un bosco ghiacciato.
Interagendo con i personaggi è possibile scegliere la risposta da fornire agli stessi, mutando il corso del dialogo purtroppo in lingua inglese. In Pinstripe ci ritroveremo per tutta la sua durata a camminare da uno scenario all’altro, risolvendo enigmi a volte banali ma frustranti per proseguire alla location successiva.
Il tutto viene arricchito da un comparto grafico che si sposa alla perfezione con una colonna sonora malinconica quanto coinvolgente. Non manca all’appello la presenza di collezionabili, i quali oltre a consentire lo sblocco degli obiettivi ad essi legati, permettono di avere maggiori informazioni sui legami famigliari e sull’identità dei personaggi dannati.