Approdato lo scorso anno su dispositivi mobile, Mooseman arriva anche su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.
Mooseman Recensione
Mooseman è un’avventura surreale a scorrimento orizzontale, ispirata alla mitologia degli antichi popoli Urali. Il gioco inizia all’interno di un bosco, dove un gruppo di persone si raduna attorno ad un fuoco per uno strano e antico rituale, ad un tratto uno di loro vestito di un lungo mantello si separa dal gruppo e inizia a camminare.
Ed è qui che comincia l’avventura e il lungo viaggio realizzato da Vladimir Beletsky e Mikhail Shvachko. Per lo sviluppo del gioco il piccolo team ha approfondito la storia dell’antico popolo Komi, basandosi su reperti archeologici situati nei musei in Russia.
The Mooseman può essere considerato una sorta di documentario storico in chiave videoludica piuttosto che un gioco vero e proprio.
Lungo il percorso sono disseminati dei checkpoint, antiche statue sulle quali sono incisi testi che narrano alcuni episodi della mitologia dei Ciudi, progenitori dei Komi. Il giocatore ha la possibilità sia di ascoltare il racconto che prendersi una pausa per leggersi i testi presenti.
Ogni testo ci illustra quello che c’è da sapere sugli eventi e creature che incontreremo nel corso del viaggio, da un grosso orso alle varie divinità.
Nel corso dell’intera durata dell’avventura ci ritroveremo a camminare in avanti ricorrendo all’abilità di passare da una realtà all’altra, allo scopo di nascondere degli ostacoli ambientali e mostrare l’anima degli oggetti inanimati oltre che svelare i segreti celati all’occhio umano.
Fin da subito ci ritroveremo a padroneggiare la suddetta abilità per sfuggire alle grinfie di una terrificante e pericolosa bestia.
A differenza di molti altri titoli, non è presente un vero e proprio tutorial pronto ad illustrarci quello che c’è da sapere, lasciandoci in balia degli enigmi senza il minimo aiuto, contando sul fattore trial and error, ossia impara dagli errori commessi.
Utilizzando l’abilità in dotazione fin da subito siamo chiamati ad interagire con personaggi e oggetti nelle due dimensioni. La generosa presenza di checkpoint ravvicinati, permette al giocatore di riprendere la partita dall’ultimo punto raggiunto in caso di morte, evitando di svolgere nuovamente lo stesso percorso fatto prima di morire.
Ottimo il comparto grafico il quale ci pone di fronte atmosfere surreali, oscure e misteriose, altrettanto la colonna sonora che lascia poco spazio alla confusione, ponendo enfasi sui momenti più importanti della narrazione.
Nonostante il titolo appare artisticamente accattivante e ben concepito, considerando che è stato sviluppato da un team molto ridotto, il gameplay potrebbe annoiare il giocatore fin dai primi minuti, in quanto ci limiteremo semplicemente a camminare per l’intera durata, evitando ostacoli e pericoli ambientali di vario tipo.
La narrazione in Russo e la presenza di statue e testi in lingua antica, ci porterà a ignorare la maggior parte dei documenti, proseguendo l’avventura per giungere alla conclusione il prima possibile.
Mooseman è titolo che va compreso, e che a differenza di Limbo, Inside e di altri titoli in cui la narrazione è il cuore pulsante dell’esperienza di gioco, questa volta non è sufficiente a coinvolgere pienamente il giocatore, sfociando nella monotonia a pochi minuti dall’inizio dell’avventura.