Chi è cresciuto con Nintendo conoscerà indubbiamente personaggi come Super Mario Bros, Link, Donkey Kong e Kirby, icone e mascotte di casa Kyoto, che nel corso degli anni hanno intrattenuto i giocatori con i più svariati titoli su ogni singola piattaforma lanciata sul mercato, da NES, SNES e N64 a Gameboy, DS, Wii e Switch, giusto per citarne qualcuno. Nintendo ha sempre cercato di portare una ventata di aria fresca in ogni suo franchise, distaccandosi dai precedenti capitoli per proporre idee sempre nuove ed originali, innovative e divertenti, da giustificare il bisogno di sviluppare e lanciare un nuovo episodio. Con tale premessa quest’oggi vogliamo condividere con voi la Recensione di Kirby’s Return to Dream Land Deluxe. Dopo Kirby e la terra perduta, nel quale è stata proposta una struttura mai vista in un gioco di Kirby, come fu all’epoca con Epic Yarn, Nintendo ha optato per un ritorno alle origini, in un periodo in cui su SNES il Deluxe la faceva da padrone, sia per una struttura a livelli rigorosamente 2D che una vagonata di minigiochi per intrattenere, divertire e sfidare i propri amici in locale.
Kirby’s Return to Dream Land Deluxe Recensione
Con Return to Dreamland come anticipato si ha un ritorno al gioco tradizionale, dove nei panni di Kirby, DeDeDe, Meta Knight ed un altro personaggio, dovrete collaborare con gli amici per sconfiggere dei nemici, recuperare i pezzi di un’astronave e permettere al viaggiatore temporale di tornare a casa. Kirby’s Return to Dream Land ha al suo interno dei chiari riferimenti a svariati giochi, da una storia simile a quella narrata nei Flinstones su NES, dove per l’appunto bisognava recuperare parti della navicella dai nemici per tornare al futuro e salvare Dino e Hoppy, a sezioni in cui utilizzerete uno scarpone per avanzare nei livelli, il che fa molto Super Mario Bros 3. Questi due esempi sono solo alcune delle idee che Nintendo ha ripreso nel nuovo capitolo della serie Kirby, la cui durata purtroppo non è così entusiasmante, si parla di circa 5-6 ore, ma che viene compensata da una valanga di minigiochi e sfide bonus da sbloccare, tramite una sorta di medaglioni sparsi per i livelli, alcuni di essi ben nascosti, e che richiederanno al giocatore di perlustrarli da cima a fondo. Return to Dreamland è un gioco co-op, ma tale funzionalità non è obbligatoria, dunque spetta al giocatore decidere il modo in cui giocare, se con amici o da soli.

Il titolo è pensato per consentire a tutti di raggiungere la conclusione, grazie ad un sistema di aiuto che prevede energia extra e l’assenza della morte causata dalla caduta nel vuoto, opzioni naturalmente disattivabili, nel caso in cui vogliate avere un pizzico di sfida, seppure Kirby non sia mai stato un titolo impegnativo. Ad ogni modo, come anticipato, è in 2D, dovrete farvi strada nei livelli aspirando ogni cosa capiti a tiro, assumendo l’aspetto e il potere del nemico assorbito, con la differenza rispetto al passato, che oltre ai tradizionali poteri ce ne sono molti altri, dagli inediti a quelli provenienti dai vecchi capitoli, con l’aggiunta di versioni potenziate di ciascun potere, che ad ogni colpo inferto danno vita ad un’animazione su schermo, oltre naturalmente ad avere maggior efficacia. La storia viene raccontata da cutscene e dialoghi fumettosi, ogni volta che terminerete un mondo tornerete alla base, dove il mago vi ringrazierà per il pezzo della sua astronave recuperato e vi inviterà a raccogliere i restanti, oltre le chiavi per accedere alle varie stanze della navicella, dove troverete sfide supplementari e minigiochi.

Sul fronte grafico Kirby’s Return to Dreamland è colorato, con scenari variegati che vanno dai ghiacciai ai fondali marini, dal deserto al vulcano, passando naturalmente per grotte, foreste ed altri tipici della serie. Certo, il punto debole come detto risiede nella bassa longevità della trama principale, ma nonostante ciò il titolo ha molto da offrire in termini di divertimento, garantendovi ore e ore di relax in compagnia dei vostri amici, parenti o partner.