Gene Rain: Recensione, Trailer e Gameplay

Dalla Cina con furore arriva Gene Rain, il Gears of War dei poveri, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione, dopo aver messo le mani sulla versione Xbox One del titolo in Anteprima.

 

Gene Rain Recensione

Sviluppato da Deeli Network e pubblicato da eHome Entratainment, Gene Rain ci porta in uno scenario post apocalittico con una campagna suddivisa in 11 capitoli e 3 livelli di difficoltà.

La guerra ha portato il mondo alla rovina, le macchine hanno preso il controllo spazzando via buona parte del genere umano, i pochi che sono riusciti a sopravvivere hanno dato vita ad una resistenza.

Due sono le modalità proposte, Storia e Defensive War, quest’ultima sbloccabile dopo aver portato a termine la trama principale 

 

Dopo aver assistito alla cutscene introduttiva, soggetta a drastici cali di frame rate, veniamo catapultati in una sorta di Tutorial dove apprendiamo le basi per giocare, dagli spostamenti del personaggio al cambio dell’equipaggiamento.

3 i protagonisti che utilizzeremo nel corso dell’avventura: Alex, Salaman e Li Ying, soldati della Resistenza dotati di abilità proprie, Alex può richiamare una torretta volante, Salaman genera uno scudo protettivo e Li Ying rallenta il tempo muovendosi rapidamente.

Ogni abilità consumerà la barra della stamina una volta utilizzata, la quale si ricaricherà gradualmente. 

 

Portando a termine le missioni ed uccidendo i nemici, si ottengono punti con i quali potenziare i personaggi, come fossimo in un GDR. Due sono le tipologie di punti ottenibili, una riservata alle abilità dei personaggi e l’altra alle armi.

Non solo i protagonisti ma anche il proprio arsenale può essere potenziato e migliorato tramite delle apposite stazioni. Portata a termine la storia potremo cimentarci nella modalità Defensive War, simile alle orde di Gears of War, dove nei panni di uno dei 3 protagonisti dovremo resistere a delle ondate con l’arsenale in dotazione.

Fin dalla prima missione è inevitabile pensare al capolavoro di casa Epic, dal movimento dei personaggi alle coperture, con il medesimo stile per il cambio delle armi, accessibili da una ruota richiamabile con le croci direzionali, senza contare la ricarica attiva, con la possibilità di recare più danni ai nemici.

 

Durante gli scontri è possibile schivare i colpi con delle capriole, utilizzare ripari di ogni tipo per ricaricare l’arma in tranquillità, lanciare granate ed utilizzare il vasto arsenale che è possibile raccogliere in giro per la mappa.

Anche le casse a terra per il recupero delle munizioni ricordano Gears of War, per tanto in un primo momento gli amanti del titolo citato si troveranno a casa con un gameplay già visto e padroneggiato, nonostante il comparto tecnico sia abbastanza carente.

Da scenari a volte spogli e privi di dettagli a bug grafici, cali di frame rate ed un gameplay ripetitivo per l’intera durata dell’avventura, con una storia che non convince.

Perdendo la vita negli scontri a fuoco si riprenderà la partita dall’ultimo checkpoint raggiunto, la presenza di caricamenti a volte lunghi tra una missione e l’altra o in caso di morte, non aiuta il titolo a decollare, dandoci la sensazione di trovarci di fronte più un gioco per mobile che per console di fine generazione.

Come anticipato all’inizio della Recensione, Gene Rain può essere definito un Gears of War dei poveri, dove le meccaniche di gioco riprendono in buona parte il capolavoro di Epic, aggiungendo un pizzico di originalità per diversificarlo.

Purtroppo ciò non basta per raggiungere la sufficienza, trovandoci di fronte uno sparatutto action piuttosto mediocre. 

Gene Rain Gameplay Trailer