Falcon Age: Recensione e Gameplay Trailer

Dopo Ghost Giant, quest’oggi vogliamo portarvi nuovamente nella realtà virtuale con la Recensione di Falcon Age, che abbiamo avuto modo di giocare per voi in questi giorni.

 

Falcon Age Recensione

Il gioco inizia all’interno di una struttura, nei panni di una fanciulla tenuta prigioniera da alcuni robot, costretta a svolgere della mansioni per conto di essi. A farle compagnia vi è un falchetto, rimasto orfano.

Prima di fare la conoscenza del volatile, il quale ci accompagnerà per l’intera avventura, ci troveremo a svolgere alcune attività pensate per guidare il giocatore nell’apprendimento delle meccaniche di gioco, dal’utilizzo dell’arma da mischia agli spostamenti negli scenari, i quali possono essere settati tramite le impostazioni.

Il gioco offre difatti la possibilità sia di spostarci tramite i tradizionali teletrasporti che con lo stick analogico, regolando anche la velocità di spostamento, attivando o disattivando alcune opzioni e gestendo la camera, al fine di personalizzare al meglio l’esperienza secondo le proprie esigenze.

 

Dopo aver fatto la conoscenza del falchetto verranno introdotte nuove meccaniche di gioco, tra cui il richiamo del volatile, la possibilità di ordinargli di recuperare determinati oggetti ed altro ancora. 

Con l’ausilio dei Playstation Move è possibile simulare delle mani virtuali, al fine di coccolare e richiamare il falco o interagire con gli oggetti presenti negli scenari. In qualsiasi momento tramite il touchpad del Dual Shock è possibile accedere all’inventario, dove visualizzare gli oggetti raccolti, oltre che modificare al volo le impostazioni e consultare il nostro obiettivo attuale.

Purtroppo però il titolo non ha attirato la nostra attenzione fin dai primi minuti, trasportandoci in scenari il più delle volte spogli e privi di carisma, con meccaniche ripetitive e spesso imprecise.

 

Ci è capitato più volte di dover richiamare il volatile per poi ordinargli nuovamente di raccogliere un oggetto e riportarcelo, o di assistere al glitch del falchetto al di là di una parete, problemi non di poco conto, che obbligano il giocatore a riavviare la partita. 

Dopo le prime fasi avremo la possibilità di esplorare il vasto ma non troppo mondo di gioco, con la possibilità di imbattersi in personaggi secondari, nemici di vario tipo da eliminare, oggetti da raccogliere ed attività varie che forgeranno le abilità del falchetto, dandoci la sensazione ad avventura inoltrata di trovarci in un dejavu.

Il falchetto dovrà essere nutrito, addestrato e coccolato, assistendo alla sua crescita nel corso dell’avventura, utilizzabile non solo per raccogliere oggetti ma anche per distrarre i nemici.

 

Falcon Age è indubbiamente un’esperienza di gioco originale ma che non riesce a destare l’attenzione del giocatore, proponendo un gameplay ripetitivo e afflitto dai problemi menzionati.

E’ inevitabile ritrovarsi di fronte le stesse attività da svolgere, mutando lievemente le ambientazioni con l’aggiunta di strutture e nemici. Sul fronte grafico il titolo ci pone di fronte modelli poligonali accettabili ma con texture grigiastre, le quali non rendono giustizia ai vari personaggi presenti nel titolo, a causa di una discutibile gestione della luminosità.

E se il gameplay e il comparto grafico non brillano di luce propria, non possiamo elogiare la trama, la quale risulta tutt’altro che coinvolgente, portando il giocatore dopo diversi minuti di gioco ad archiviare il titolo nel dimenticatoio. 

 

Falcon Age Gameplay Trailer