Quando si pensa ad un gioco musicale è inevitabile avere nella mente titoli come Guitar Hero, Rock Band e giochi simili, quest’oggi invece vogliamo condividere con voi la Recensione di Beat Arena, disponibile per la realtà virtuale, se dunque avete un Oculus Quest 2 o VR per PC, allora potete buttarvi a capofitto nella nuova esperienza musicale firmata Konami.
Beat Arena Recensione
Come anticipato Beta Arena è un gioco musicale in stile Anime, nel quale vestirete i panni di un musicista liberamente personalizzabile, con la possibilità di suonare uno dei tre strumenti a disposizione: chitarra, batteria e tastiera. Il gioco si apre con la configurazione del visore, dunque dello spazio libero a disposizione e della calibrazione dei controlli oltre che della vostra posizione, passaggi fondamentali per avere una buona esperienza, riconoscendo ogni vostro movimento oltre che note suonate.
Ci teniamo a fare subito una premessa, nonostante le tante e tante calibrazioni, abbiamo riscontrato alcuni problemi durante l’uso degli strumenti musicali, non essendoci la possibilità di centrare la visuale. Superata la configurazione del visore vi troverete di fronte l’editor per la creazione e personalizzazione del personaggio.Dalla scelta del sesso a tutti i tratti fisici, come tipo di volto, corporatura, caratteristiche varie e naturalmente abbigliamento, dettagli irrilevanti considerando che durante il concerto non vedrete il vostro personaggio essendo che Beat Arena giustamente è in prima persona, essendo un gioco musicale in realtà virtuale.
Inizialmente avrete a disposizione un numero molto limitato di personalizzazioni in ambito stilistico, nel corso del gioco potrete sbloccarne ulteriori. Trascorrete più tempo nella perfetta calibrazione di visore e controlli piuttosto che personalizzazione del personaggio, il quale può essere modificato in qualsiasi momento recandosi dall’HUB al camerino. Finito questo passaggio infatti vi troverete in una stanza con un grande schermo che mostra i punteggi, i membri della band con cui interagire ed un display portatile per accedere ai vari concerti e modalità.

Beat Arena offre sia il gioco libero, che permette di destreggiarsi in uno dei tanti e tanti brani e la carriera, la quale vi porterà ad affrontare svariati concerti con brani la cui la difficoltà aumenta gradualmente, incrementando il numero di note da suonare, la velocità e combinazione, mediante alcuni tasti dei controller touch. Abbiamo testato il gioco anche con l’head tracking, il risultato è ben lontano dalla precisione, considerando che non avendo tasti a disposizione dovrete fingere di suonare realmente uno strumento, il che non è il massimo con tastiera e batteria, meno invece con la chitarra.
Nel corso dei concerti potrete impartire delle istruzioni ai membri della band, mediante delle gesture utili a darci dentro con l’esibizione o suonare in modo plateare per spronare il pubblico, rappresentato da delle semplici luci colorate, con un’ambientazione che è la stessa ad ogni esibizione, con un tabellone centrale che mostra sia il punteggio che le note in arrivo.Certo, avremmo sicuramente gradito differenti ambientazioni ed un pubblico più vivo, tuttavia Beat Arena si presenta come un’esperienza musicale divertente e coinvolgente, nonostante sia ben lontano dall’essere considerato un capolavoro, diciamo che è per lo più una piccola fonte di intrattenimento nei momenti di noia, un’esperienza da provare se avete un visore per la realtà virtuale, dato che vi offre la sensazione di trovarvi in un Anime.
Graficamente parlando il titolo presenta il cel-shading tipico dei giochi Anime con una colonna sonora piacevole e ritmata, bella da ascoltare quanto da suonare, lasciando a voi piena libertà di decidere quale dei tre strumenti utilizzare durante il concerto, che naturalmente non potrete cambiare nel corso dell’esibizione. Non mancano all’appello tutorial pronti ad illustrarvi come giocare e sessioni di allenamento in cui non vi sono penalità e potete suonare liberamente.

Nel complesso Beat Arena si comporta bene ma non benissimo, con brevi caricamenti ed un gameplay piuttosto fluido, nonostante l’imprecisione nei controlli anche a seguito delle calibrazioni, il che la dice lunga sull’ottimizzazione dello spazio a disposizione e indicato al momento della configurazione del visore, sopratutto con l’Oculus Quest 2.