Recensione The Secret of Monkey Island – Special Edition

Facendo finta che per un momento non lo conoscessimo, in The Secret of Monkey Island dovrete impersonare Guybrush Threepwood, un ragazzo con la voglia di diventare pirata che per raggiungere il suo scopo dovrà provarsi degno in vari sfide (come spadaccino, ladro e cercatore di tesori). E’ uno dei punta-e-clicca più famosi nella storia del mondo videoludico, completamente rimodernizzato. Potreste avere qualche difficoltà con i puzzle più complessi, ma grazie al nuovo sistema di indizi, potrete sempre essere indirizzati nella giusta direzione. Ma andiamo più nello specifico in questa recensione.


The Secret of Monkey Island è un gioco molto semplice da “cominciare”, anche se non avete mai giocato ad un gioco del genere. Prima di cominciare con la nostra piccola recensione, è doveroso ricordare la possibilità che gli sviluppatori hanno voluto dare agli utenti di poter giocare sia con grafica (che comprende anche il layout) ed audio moderni sia con la vecchia grafica di un tempo (per i più nostalgici). Per potervi muovere potrete usare entrambi gli stick analogici (nel caso della versione per console) e cliccare con la X su un oggetto con il quale volete interagire o per andare in una certa direzione. Il resto delle azioni come “parla”, “tira”, “usa” e via dicendo, sono accessibili tramite una finestra pop-up accessibile con i pulsanti spalla (nella versione “old” del gioco, invece, saranno poste nella parte bassa dello schermo, sempre visibili). Per quanto riguarda gli oggetti nel vostro inventario, con la visuale moderna potrete accedervi in una seconda finestra pop-up, mentre nella versione originale li avrete sempre disponibili nel menu in basso.

Sì può dire con tranquillità che la Special Edition, visivamente, è davvero ben realizzata e sembrerà di giocare un altro gioco. Ci sono però anche dei pro e dei contro per quanto riguarda l’interfaccia in gioco ed è quindi bene che ci sia la possibilità di cambiare visuale on-the-fly. Come tutti saprete (ma lo ripetiamo per i pochi che ancora non lo conoscono) Monkey Island non è un gioco a cui piace perdere tempo e le “difficoltà” (o divertimenti) cominceranno fin da subito. Non appena iniziato il gioco infatti, vi troverete in un bar dove viene servito il Grog (un drink davvero molto particolare) alla presenza di vari leader pirata completamente ubriachi e dovrete completare tre sfide.

Prima che ve ne rendiate conto, vi troverete a vagare per l’isola con ogni sorta di oggetto nelle tasche di Guybrush cercando di capire come combinare un determinato oggetto con un altro. Utilizzando la funzione “osserva” su uno degli oggetti, potrete facilmente ricevere qualche piccolo indizio sul suo possibile utilizzo e capire quindi se siete sulla strada giusta. Potreste anche riuscire a completare qualche puzzle per pura casualità, ma successivamente vi domanderete come avete fatto a non arrivarci con la vostra testa.

Quando non starete cercando di combinare tale oggetto con un altro o di risolvere un puzzle, passerete la maggior parte del tempo a navigare tra le varie risposte multiple offerte dai dialoghi del gioco. Molte delle conversazioni sono terribilmente divertenti ed anche se il doppiaggio non è sempre dei migliori, l’aggiunta della voce in Monkey Island rende davvero difficile il tornare indietro alla versione originale. Uno dei personaggi con il quale vi ritroverete a parlare molto spesso è Stan, un venditore di barche molto, diciamo, prolisso. A volte, quindi, può risultare irritante dover leggere (ed ascoltare) sempre le solite cose, ma rimane in ogni caso un personaggio memorabile.

Audio 8 – L’innovazione ha portato grandi benifici nel comparto audio e l’aggiunta delle voci degli attori rende il tutto più interessante.
Grafica 9 – Il voto non potrebbe essere più basso. Ombre, colori, shaders e quant’altro, danno al gioco un tocco di nuovo, rendendolo un titolo ancor più bello di com’era un tempo.
Giocabilità 7 – Anche se la nuova interfaccia di gioco si rende molto utile in determinate occasioni, in altre è consigliabile utilizzare la versione vecchia e questi continui cambi, alla lunga, possono infastidire.
Longevità 8 – Non è propriamente lunghissimo (sopratutto se lo avete già giocato) come punta-e-clicca, ma il tempo che passerete insieme a questo titolo sicuramente ve lo godrete a pieno.

Totale 8,8 – Se siete dei fan di questa serie, giocare a The Secret of Monkey Island: Special Edition vi farà sentire proprio come 20 anni fa, ma con un pizzico di humor in aggiunta. La grafica modernizzata è più simile a quella del terzo capitolo della serie, ma mantiene completamente lo stile “goffo” del gioco originale. Insomma, decisamente un must-have, sia per i fan che per i novizi (se ce ne sono).