Il mondo di The Elder Scrolls Online è in continua espansione. Quest’oggi vogliamo condividere con voi la Recensione di The Elder Scrolls Online Lost Dephts, il nuovo DLC rilasciato di recente su console, a distanza di tempo dal lancio della controparte PC. The Lost Depths aggiunge nuovi dungeon a 4 giocatori: Graven Deep ed Earthen Root Enclave, ognuno di essi composto da sottotrame indipendenti, pensate per spianare la strada al futuro Firesong, espansione che concluderà la storia per quest’anno.
Il DLC vi porterà su un’isola sconosciuta, nella quale dovrete aiutare Dhulef della Gilda dei maghi, a ispezionare una struttura nanica subacquea di grandi dimensioni, dove ad attendervi troverete letali creature, anime perdute di marinai che proteggono un antico segreto ed altro ancora. L’espansione naturalmente è a tema marittimo, in Graven Deep dovrete fermare una violenta tempesta che minaccia i marinai e scoprire cosa si cela dietro il leggendario Druid King.
I nuovi contenuti sono piuttosto poveri rispetto i precedenti, come se il team avesse escogitato una sorta di antipasto per ciò che verrà in futuro, tramite l’introduzione di soli due dungeon, venduti ad un costo di circa 13€, o inclusi nel bundle che racchiude naturalmente anche quelli in arrivo prossimamente. Lost Depths vede il ritorno degli antromorfi crostacei aggiunti per la prima volta in High Isle, dopotutto è un’espansione pur sempre marittima.

Ovviamente non è solo un riciclo del passato ma anche l’occasione ideale per aggiungere una manciata di gradite novità, come le nuove creature Pangrit, piccoli animali il cui aspetto è un mix tra rettili e uccelli. Come da tradizione vi verrà illustrato il funzionamento dei dungeon con i rispettivi boss, i quali garantiranno tesori preziosi a difficoltà elevata. Lo scontro con i nemici è stato studiato per garantire un gameplay dinamico e variegato, oltre che impegnativo. Tra le ambientazioni vi sono caverne oscure, architetture in rovina ed altre che sembrano uscite dalla Rapture di Bioshock, con legioni di non morti e fantasmi.
Le anime dei naufraghi riportate in vita da un negromante attendono con impazienza il vostro arrivo, pronte a banchettare con la vostra carcassa. Il mondo di gioco è suddiviso in strutture con boss protetti da un esercito di nemici, tesori da depredare e segreti da scoprire, con l’aggiunta di qualche enigma ambientale per arricchire il tutto. Contrariamente alle precedenti espansioni, Lost Depths vi vedrà spesso coinvolti in scontri con boss e nemici piuttosto che la tranquilla esplorazione o completamento di missioni ed attività secondarie.

Certo, gli scenari sono pure sempre suggestivi, ma quando avrete a che fare con nemici di ogni sorta, il loro splendore o l’ardore di scoprire cosa si cela dietro ogni angolo, passerà in secondo piano. I boss cercheranno di mettere alla prova la vostra abilità e pazienza, con attacchi diversificati, evitando dunque di dare il via a scontri banali e ripetitivi, cercando di aggiungere un po di varietà evitando l’inevitabile ripetitività.
In termini di longevità non aspettatevi un miracolo, dopotutto si tratta pur sempre di una pre-espansione, ad ogni modo Lost Dephts riuscirà a intrattenervi qualche ora, presentando l’ambientazione protagonista di Firesong. Un bene ma non benissimo, ma si sa che come in passato, spesso questo tipo di contenuti viene creato al solo scopo di intrattenere i giocatori nell’attesa di qualcosa di più corposo e succulento.