EA Play è una suddivisione della Electronic Arts, principalmente interessata alla realizzazione di giochi scaricabili o comunque aperti ad un pubblico “misto”. Uno di questi è sicuramente MicroBot, un arcade ambientato nel corpo umano. Niente frattaglie, intestini o quant’altro, vi avventurerete dentro di “noi” alla risoluzione di un microscopio. Vediamo di scoprire qualcosa in più.
Ma come è possibile entrare nel corpo umano ? Semplice (o, beh, così il gioco lo vuol far sembrare). Una corporazione di ricerche scientifiche (MicroHexon) ha creato un robot dalle dimensioni microscopiche, capace di entrare nel corpo umano per aiutare il sistema immunitario ad eliminare malattie di ogni tipo. Ovviamente, qualcosa è andato storto e così i vecchi MicroBot lavorano al fianco dei batteri per prendere possesso del corpo ospite.
Voi, un MicroBot di quarta generazione, inizierete la vostra avventura vedendovi “iniettati” nel flusso sanguigno di un corpo ospite. Sarete come un minuscolo insetto costretto a combattere contro le continue correnti dei fluidi del corpo umano e allo stesso tempo contro i vari batteri che incontrerete. La corrente, ovviamente, non sarà così forte, ma c’è e renderà i movimenti leggermente diversi da quelli che potreste aspettarvi da un classico arcade shooter.
I controlli sono molto semplici ed intuitivi. Utilizzerete la levetta analogica sinistra per controllare il personaggio e quella destra per sparare nella direzione che a voi interessa. Sostanzialmente tutto quello che vedrete “volare” verso di voi può essere attaccato ed imparerete molto presto le differenze fra le varie tipologie di nemici. Potreste trovarvi a combattere contro uno dei MicroBot di vecchia generazione, capace di generare loro volta altri bot minuscoli; oppure un bot molto più grande che vi inseguirà tramite i canali in cui vi troverete. Alcuni degli elementi non vi faranno del male, come le cellule rosse. Le bianche, invece, potrebbero non gradire se doveste sparargli (in quel caso cominceranno ad attaccarvi). Al contrario, però, se comincerete a distruggere i batteri vicino a loro, potrebbero tornarvi utili in quanto vi daranno una mano ad eliminarli.
Saranno presenti anche i classici “bonus“. Alcuni di questi vi permetteranno di avere accesso a dei miglioramenti per alcune parti del vostro MicroBot (come la potenza di fuoco o agilità nei movimenti). Potrete utilizzare anche degli oggetti melee (specifici per il combattimento ravvicinato). Quindi magari potrete aggiungere delle “spine appuntite” al vostro bot od utilizzare un arpione per attaccare nemici dalla distanza.
Sparsi per le mappe troverete dei terminali per l’upgrade, dove potrete fermarvi e modificare il vostro MicroBot. Avendo accumulato oggetti come dati frammentati e atomi, potrete migliorare alcune delle vostre parti ed addirittura guadagnarne di nuove. I cambiamenti saranno piuttosto visibili e questo vi permetterà di apportare le modifiche a seconda di come volete affrontare il gioco (se con un assetto più offensivo o agile). Il menu di customizzazione è molto semplice e non dovrete navigare in mille finestre.
I livelli che dovrete affrontare sono suddivisi per “temi“. Vi abbiamo parlato del sangue, ma vi troverete a navigare anche nelle ossa. Le ambientazioni sono sostanzialmente simili, ma la luce completamente diversa (sarà come muoversi in una caverna sott’acqua). Inoltre, nelle ossa, potreste rischiare di rompere alcuni frammenti ossei più piccoli, creando una reazione a catena poco piacevole per voi ed ovviamente il corpo ospite.
Oltre alla classica modalità storia (che comprende anche la possibilità di giocare in cooperativa con un vostro amico ed i classici boss), è presente anche una Survival, che vi vedrà resistere il più a lungo possibile con una sola vita a disposizione. Le ambientazioni di questo titolo sono ovviamente quello che più colpisce inizialmente, per la loro realizzazione ed interessanti differenze. MicroBot sarà disponibile verso la fine di quest’anno o durante l’inizio del prossimo, su Playstation Network e Xbox Live Arcade.