Hiragana, Katakana e Kanji : I sillabari Giapponesi

La prima cosa che si apprende di una lingua è senza ombra di dubbio l’alfabeto, se non conoscete il Giapponese o vi state avvicinando da poco sicuramente vi sarete domandati almeno una volta, come mai esistono cosi tanti ideogrammi?

In Italiano abbiamo un totale di 21 lettere a differenza del Giapponese che ha 2 sillabari originari del Giappone chiamati Hiragana e Katakana e un terzo denominato Kanji proveniente dalla Cina. Il primo sillabario (Hiragana) è composto da un totale di 46 suoni puri, 25 suoni impuri e 33 dittonghi, il secondo sillabario (Katakana) invece da 46 suoni puri, 25 suoni impuri, 33 dittonghi come l’Hiragana con l’aggiunta di 14 caratteri speciali, infine i Kanji sono un totale di 50.000 circa ma per fortuna in Giappone si utilizzano 10 mila di questi di cui 3 mila sono di uso comune, sono sempre tanti ma meglio di 50.000 🙂

Il primo sillabario viene utilizzato per scrivere parole giapponesi, ovvero quei vocaboli che appartengono al Giappone, è il primo sillabario che viene insegnato nelle scuole, i libri elementari non presentano ne katakana ne kanji. Il secondo sillabario invece viene utilizzato per indicare nomi di città, strade, persone o parole che provengono da lingue straniere come ad esempio pasuta ovvero pasta, hoteru da hotel e cosi via dicendo.

Infine abbiamo i Kanji, speciali ideogrammi utilizzati per rappresentare delle cose, vi è un Kanji quasi per tutti i vocaboli, ad esempio con uno speciale ideogramma potete rappresentare il vocabolo montagna, fiume, mare e cosi via dicendo. Una parola giapponese può essere scritta in Hiragana o in Kanji, solitamente si utilizzano i Kanji, mai utilizzare il katakana in questo caso.

Un altra domanda che nasce spontanea è come mai se si scrive ai giapponesi le parole con le nostre lettere, quindi senza utilizzare gli ideogrammi sono in grado di capire e rispondere allo stesso modo? Ma di questo ve ne parleremo la prossima volta 🙂