Attraverso il giornale giapponese, Yomiuri, siamo venuti a conoscenza di una notizia a dir poco sconcertante, riguardante una vicenda accaduta a Febbraio, presso la scuola media Sakawa.
Due giovani studentesse, tredicenni, hanno devastato un istituto scolastico, come potete vedere dai video riportati in questo articolo, per imitare la scena del manga Aku no Hana. I danni ammontano a 490 mila yen. Le studentesse si sono intrufolate nella scuola verso sera, a lezioni concluse per attuare il loro piano diabolico e folle. Hanno rotto le finestre, allagato i corridoi, buttato i banchi giù dalle finestre, rotto i computer e scritto la parola morte sulle lavagne.
La polizia che ha acciuffato le colpevoli ha affermato che una delle due ragazze sostiene di averlo fatto di spontanea volontà per voler imitare il manga in questione.
In seguito a tale avvenimento, in un altra scuola media, un ragazzo di 13 anni ed uno di 14 sono stati arrestati per aver allagato l’edificio. La loro motivazione? Hanno voluto imitare quello che è accaduto nell’istituto Sakawa. Il tredicenne ora è situato con le due ragazze in un centro per ragazzi di Odawara, mentre il quattordicenne è sotto processo per violazione di domicilio. La situazione è questa. Come sapete in Giappone cosi come nel resto del mondo accade di tutto, persone disposte a compiere gesti estremi e folli per seguire alla lettera le orme di un videogioco, anime, manga e cosi via dicendo.
Sicuramente l’autore del manga non se la passerà molto bene, e vi sono buone probabilità che tale manga venga bandito dal territorio nipponico o da altri paesi. Non sono i manga o i giochi a influenzare le persone, ma vi è un motivo di fondo, un problema alla radice dell’individuo che non è stato identificato e risolto, forse un trama chi lo sa. Cosa ne pensate di questo atto vandalico? A voi i commenti