Quest’oggi vogliamo portarvi nel terrificante mondo di Remothered, condividendo con voi la nostra Recensione su gentile concessione dei suoi autori, anticipandovi che il titolo è disponibile su PC Steam, ma arriverà anche su PS4 e Xbox One nel corso dell’anno.
Remothered Recensione
Dalla geniale mente di Chris Darril nasce Remothered: Tormented Fathers, un horror che pone le sue radici in titoli come Silent Hill, Rule of Rose e lo stesso The Evil Within, proponendoci un racconto terrificante, in grado di tenere il giocatore in tensione per l’intera durata.
Il gioco inizia nei panni di Rosemary Reed, dopo aver analizzato dei documenti e fumato una sigaretta, decide di infiltrarsi nella dimora dei Felton per svelare il mistero che si cela dietro la scomparsa della giovane Celeste.
Dopo aver fatto visita al capofamiglia nei panni di una finta dottoressa dell’Istituto Santa Margherita,veniamo accompagnati all’uscita dalla domestica.
Rosemary non si arrende e decide di fare irruzione nella dimora durante il cuore della notte, per raccogliere indizi utili al ritrovamento della giovane Celeste Felton. L’esplorazione della magione nelle prime fasi di gioco, viene accompagnata dalla riproduzione di vecchie canzoni provenienti da un grammofono.
Ad attenderci nei luoghi più oscuri della dimora, vi è il dottor Felton, il quale si aggira per le stanze armato di un falcetto da giardinaggio e con solo un grembiule addosso. Nelle prime fasi di gioco ci ritroveremo ad esplorare la villa alla ricerca di oggetti utili per sfuggire a morte certa.
Dai classici oggetti che è possibile lanciare per distrarre Felton ad armi di vario tipo per colpire il folle omicida, nonostante non sia possibile eliminarlo.
Non mancano all’appello nascondigli come gli armadietti (qualcuno ha detto Outlast?) nei quali bisognerà tenere una sfera all’interno del cerchio per evitare di destare sospetti in prossimità di Felton.
Il sistema di salvataggio viene affidato ai metronomi sparsi per la casa, portando il giocatore a ripetere le ultime fasi in caso di morte. In qualsiasi momento è possibile consultare l’inventario per utilizzare gli oggetti raccolti o semplicemente cestinarli.
Nel corso dell’avventura sbloccheremo nuove scorciatoie oltre l’accesso alle varie stanze della magione, dove ad attenderci vi saranno nuovi indizi sul caso oltre che enigmi da risolvere.
Fare il minimo rumore attirerà l’attenzione del pazzoide, il quale non esiterà nonostante la sua veneranda età, a rincorrerci fino ad afferrarci per offrirci il benservito con il suo falcetto. Felton è l’ultima delle preoccupazioni, ad avventura inoltrata avremo a che fare con un secondo nemico, molto più pericoloso.
Nessuno scare jump pronto a farci sobbalzare dalla sedia, solo pura e semplice tensione per l’intera durata, incutendo nel giocatore la paura di essere scoperti o acciuffati durante l’apertura di una serratura o esplorazione della magione.
A differenza di Outlast dove finire nelle grinfie degli oscuri personaggi equivale a morte certa, in Remothered avremo la possibilità di difenderci con degli oggetti contundenti, allo scopo di stordire il nostro inseguitore, ottenendo il tempo necessario per fuggire e nasconderci.
Eccelso il comparto audio, chiave dell’esperienza videoludica proposta da Remothered, il quale ci porterà a prestare attenzione ad ogni singolo rumore, discreto invece il comparto grafico, con ambientazioni cupe e ben realizzate ma con una modellazione ed animazione poligonale dei personaggi a volte discutibile.
Soddisfacente la longevità del titolo, con un livello di difficoltà ben calibrato seppure a volte frustrante. Remothered è un calderone di idee videoludiche, i cui ingredienti provengono dai celebri horror che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni.
Avete avuto modo di giocarlo? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nel canale #gamerbrain sul nostro server Discord.