Unwording è un’esperienza videoludica breve ma dal forte impatto emotivo, incentrata sul tema della depressione e della trasformazione personale. Il protagonista, Tom, vive intrappolato nei suoi pensieri negativi, espressi attraverso frasi brevi, fredde, che il giocatore dovrà letteralmente smontare e ricomporre con significati nuovi. L’obiettivo è cambiare punto di vista, imparando a vedere la realtà in modo meno rigido e autodistruttivo.
Unwording Recensione
Il gioco si sviluppa in tre “giorni” narrativi, ognuno con uno stile grafico differente. Si parte da un 2D piatto e monocromatico, per poi passare al 3D con tinte più calde e una maggiore profondità visiva. Questo cambiamento estetico riflette il percorso interiore del protagonista, segnando il passaggio da uno stato depressivo e isolato a una visione più aperta e viva. È un’idea semplice ma estremamente efficace, che riesce a comunicare molto senza usare nemmeno una parola parlata.
Il gameplay ruota attorno a piccoli enigmi testuali: bisogna osservare frasi scritte con lettere mobili, ruotarle, ricombinarle, fino a trasformare un pensiero tossico in una riflessione più sana. Questi puzzle sono il cuore dell’esperienza e, anche se alcuni possono risultare un po’ rigidi nel controllo, contribuiscono a far sentire il giocatore parte attiva nella crescita emotiva di Tom.
L’esperienza è volutamente breve, completabile in meno di due ore, ma lascia una sensazione duratura. Non è un gioco tradizionale, non offre sfide impegnative né rigiocabilità, ma racconta una storia con sensibilità e intelligenza, sfruttando il mezzo videoludico per parlare in modo delicato di temi importanti. Unwording non urla il suo messaggio: lo sussurra attraverso immagini, atmosfere e parole trasformate. E proprio per questo, colpisce con sincerità.