Thymesia: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot
Pubblicato da: x0xShinobix0x- il: 22-08-2022 7:15
Se giocate dalla PS3 ricorderete sicuramente Demon’s Souls, il primo soulslike di From Software, un titolo che portò sul mercato videoludico un nuovo genere, rivolto ai giocatori più coraggiosi, abili ed armati di molta pazienza, un’esperimento da parte della nota casa di sviluppo nipponica, che ebbe il successo sperato, tanto che portò alla creazione nel corso degli anni di svariati titoli tra cui la celebre saga Dark Souls, Sekiro, Bloodborne, Elden Ring e molti altri prodotti anche da studi differenti. Con tale premessa oggi vogliamo condividere con voi la Recensione di Thymesia, un soulslike che strizza l’occhio a Bloodborne per certi versi ma sviluppato da una casa indipendente.

Thymesia Recensione
Durante l’epoca medievale, i medici andavano in giro per le strade con un completo simile ad un corvo, in grado, secondo le usanze dell’epoca, di proteggerli dalla peste ed aiutare coloro che venivano colpiti da un male che non lasciava scampo, non essendoci cure adeguate. In Thymesia vestirete i panni di Corvus, una sorta di medico della peste, il quale se ne va in giro per gli scenari armato di piume, lame ed alcuni intrugli magici, in ambientazioni vittoriane ma cupe e popolate da infetti e nemici di ogni sorta, con meccaniche naturalmente soulslike, le quali pur essendo decisamente più generose rispetto ai capolavori di From Software, difficoltà parlando si intende, non lasciano spazio alla pietà.
Considerata la risposta a tutti i mali del reame, l’alchimia divenne una pratica molto diffusa nel territorio e gli abitanti l’accolsero nelle loro case, usandola per potenziare e curare come meglio credevano. Quando il costo dell’alchimia si fece troppo alto, vennero fatti vari tentativi per fermarne l’utilizzo, ma fallirono tutti, uno dopo l’altro, e tutto il reame ne subì le conseguenze catastrofiche. Nel giro di pochi giorni, il regno scivolò nel caos, con mostri infetti che si aggiravano per le strade insanguinate, e trovare una cura sembrava ormai impossibile. Corvus è l’ultimo barlume di speranza del regno: il fato di Hermes è nelle sue mani piumate. La verità è sepolta in profondità nei ricordi che Corvus ha disseminato per tutto questo mondo maledetto e solo ritrovandoli il regno sarà salvo; tuttavia, ogni volta che ci si immerge di nuovo, cercando di ricostruire la verità, trova soltanto altri segreti.

Thymesia è un soulslike, di conseguenza dovrete agire con la massima cautela, un semplice nemico potrebbe costarvi la vita, qualora non schiviate col giusto tempismo o pariate gli attacchi senza abusare della stamina, pronta a ricordarvi che non si tratta di un gioco d’azione, ciò si traduce nel dosare con estrema attenzione attacco, difesa e schivata durante gli scontri. Il gioco si apre nei vicoli di una cittadina in rovina, nella quale dovrete addentrarvi con la massima cautela, raccogliendo indizi al fine della trama, eliminando i nemici di volta in volta e accumulando esperienza per poter salire di livello e sbloccare nuove abilità presso gli appositi checkpoint, il cui funzionamento è simile ai falò di Dark Souls. Morire equivale a perdere tutto ciò che avete raccolto, per questo motivo la pressione o fiato sul collo è elevata, la paura di perdere tutto è sempre in agguato, il vostro obiettivo sarà infatti sempre quello di raggiungere il successivo checkpoint sani e salvi, per poter spendere ciò che avete accumulato in nuove abilità, oltre poter salvare i progressi e proseguire la partita dall’ultimo punto raggiunto.
Nel corso dei combattimenti potrete contare sia su armi da mischia che distanza, come piume che consentono di interrompere l’attacco dei nemici se colpiti col giusto tempismo. In Thymesia per vostra fortuna, quando vi trovate in combattimento 1 vs 1, è presente la possibilità di bloccare la camera sul nemico, ciò vi consente di gestire al meglio lo scontro, ma potrebbe risultare un’arma a doppio taglio in presenza di molteplici nemici. Il titolo è si un soulslike ma sopratutto un GDR, con un pizzico d’azione che non basta, in un open world ma suddiviso in livelli, con la possibilità di fare ritorno all’hub, ed è inutile dirvi che non mancano i collezionabili e le classiche note pensate per raccontare al meglio la trama, in assenza di vere e proprie cutscene, essendo il titolo un soulslike come detto più volte, che come sapete, nel caso naturalmente ne abbiate giocato uno, basta il racconto proprio sulle note lasciate in giro per gli scenari, quasi a voler spingere il giocatore ad esplorare, alimentando la sua curiosità.

Graficamente parlando non aspettatevi un capolavoro in stile From Software, tuttavia si lascia piacevolmente apprezzare e giocare, con una buona modellazione di personaggi e scenari e il giusto compromesso tra luci e ombre, creando ambientazioni cupe quel tanto che basta da intimorire i giocatori o affascinarli con le sue città in rovina. Thymesia è un titolo che renderà felici gli appassionati, il miglior modo per ingannare l’attesa del lancio di titoli come Lies of P e Steelrising.