Dopo il successo di Until Dawn e Rush of Blood, arriva una nuova e terrificante esperienza in realtà virtuale, non adatta ai deboli di cuore, ci stiamo riferendo a The Inpatient, ed oggi siamo lieti di condividere con voi la nostra Recensione.
The Inpatient Recensione
Il gioco inizia all’interno del sanatorio di Blackwood, nei panni di un protagonista sconosciuto, privo di memoria e afflitto ogni sera da terrificanti incubi, ci ritroviamo nel cuore della notte, ad affrontare le più spaventose paure, in lunghi e freddi corridoi, dove aleggia una presenza maligna.
A differenza di Rush of Blood, dove armati di Move avevamo la possibilità di sparare ad ogni cosa ci capitava a tiro, in The Inpatient il gioco prosegue con un ritmo più lento del previsto, nonostante la presenza di scare jump e momenti da farsela nei pantaloni.
Il gioco ci pone di fronte a differente scelte per quanto riguarda le opzioni di movimento della camera, dalla fluidità agli scatti, in grado di prevenire problemi legati all’uso prolungato del visore.
The Inpatient è giocabile sia con il Dual Shock tradizionale che con i Move, questi ultimi consigliati per una maggiore interazione, aggiunta alla possibilità di rispondere alle domande che ci vengono poste dai vari personaggi, tramite l’ausilio della nostra voce.
Come accadeva in Until Dawn, anche in questa nuova esperienza VR, l’effetto farfalla la fa da padrone, mutando il corso degli eventi a seconda delle risposte fornite agli interlocutori, e le decisioni prese nel corso della breve ma terrificante avventura.
Tre ore circa, il tempo richiesto per il completamento del gioco, il quale naturalmente fa leva sul fattore rigiocabilità, grazie alla presenza di molteplici finali, alcuni accessibili tramite una differente risposta durante l’epilogo, altri invece se completata l’avventura in modo differente.
Dopo aver famigliarizzato con i comandi vocali, i movimenti e le interazioni, entreremo nel vivo del gioco, il quale è suddiviso in due differenti parti. Durante la fase diurna dovremo interagire con il compagno di stanza, mentre nel cuore della notte ci ritroveremo ad affrontare dei veri e propri incubi, dove proseguire senza poter reagire di fronte a presenze mostruose, è la nostra unica possibilità.
A differenza di Rush of Blood o Until Dawn, non avremo a disposizione armi con le quali fronteggiare le presenza oscure che si annidano nell’edificio, possiamo dunque paragonare The Inpatient ad un’esperienza horror in realtà virtuale senza precedenti, il quale porta il giocatore il più delle volte, a prendersi una pausa togliendosi il visore.
Il senso di immersione offerto dal gioco è molto elevato, ciò porta il giocatore a reagire alle domande poste come nella realtà, dando il giusto enfasi alle risposte fornite, con accenti, pause e sospiri.
Se avete sempre sognato o lontanamente immaginato di trovarvi in un film horror, oppure siete alla ricerca di un’esperienza terrificante in realtà virtuale, in grado di tenervi incollati al visore per diverse ore, sudando freddo, allora The Inpatient è ciò che state cercando.
Un gioco che nonostante la sua breve longevità, ha tutto ciò di cui avete bisogno per vivere un’esperienza fuori dal comune, facendo parlare di se anche dopo il suo completamento, ponendo degli interrogativi nella mente del giocatore.