The Inner World: Recensione, Trailer e Gameplay

A distanza di anni dall’arrivo su PC e successivamente Mobile, The Inner World è ufficialmente disponibile anche su console, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione su questa stravagante ed originale avventura grafica. 

La rinascita dei punta e clicca

Sviluppato dallo Studio Zibfin, The Inner World ci porta nel regno di Asposia, un mondo fantastico dalla forma sferica in cui la vita e la luce dipendono dal vento, alimentato a sua volta da alcune sacre fontane, di cui solo una è ancora operativa mentre le altre si sono prosciugate. La fine di Asposia è vicina, spetta a noi risolvere il mistero e riportare il regno al massimo splendore. Nei panni dell’amico del sovrano “Conroy” dovremo esplorare gli ambienti cartooneschi e risolvere gli enigmi proposti. 

Il gioco inizia con Robert che si reca nelle profondità della città per recuperare un pendaglio molto prezioso per Conroy, rubato da un volatile. Il mondo di Asposia non è solo governato dal vento che porta la vita ma anche dalla musica, la quale giocherà un ruolo chiave nel corso dell’avventura, dimostrando di come il team di sviluppo abbiamo introdotto un pizzico di vena poetica per rendere The Inner World un capolavoro artistico.

Il regno musicale

L’arrangiamento musicale è di alta qualità, sposandosi difatti alla perfezione con le varie atmosfere e situazioni, gradevoli e mai fuori luogo o invadenti. Il comparto audio mantiene la medesima qualità per tutta l’avventura, incluso il doppiaggio inglese che dona il giusto enfasi alle affermazioni dei personaggi. Robert appare come un ragazzino insicuro e allo stesso tempo ingenuo mentre Laura una ragazza più decisa e avventuriera, la particolarità del titolo risiede proprio nelle caratteristiche che rendono unici i vari personaggi. 

Purtroppo all’appello manca la giusta quantità di suoni e rumori ambientali, dando dunque maggiore importanza e rilievo sia alle melodie che al doppiaggio. Graficamente parlando The Inner World appare catoonesco sia per i fondali che per i personaggi e gli oggetti nell’inventario, con animazioni di onestà fluidità e nella giusta quantità, offrendo al giocatore la possibilità di muovere Robert negli scenari con lo stick analogico, tralasciando il classico click. 

Il flauto del Rock

Quasi sempre avremo a che fare con degli enigmi che richiederanno l’utilizzo degli oggetti raccolti nel corso dell’avventura e depositati nell’inventario, i quali possono essere combinati tra loro, non mancano enigmi deduttivi e musicali nei quali dovremo utilizzare il naso di Robert come flauto per suonare dei motivetti, con la possibilità di cimentarsi nell’esecuzione dei brani del gioco con il flauto tramite un sistema che ricorda Guitar Hero.

 Il gioco si presenta dunque accessibile alla maggior parte dei giocatori senza risultare eccessivamente frustrante da restare bloccati per ore in uno scenario. In qualsiasi momento è possibile  utilizzare l’aiuto per avere indicazioni ed aiuti. 2 sono le modalità di salvataggio dei progressi, manuale o automatica. The Inner World porta il giocatore a vivere una storia emozionante quanto originale della durata di 12 ore, tra umorismo e colpi di scena.