Shadow of the Tomb Raider: Recensione, Trailer e Gameplay

Come vi abbiamo anticipato nella Video Soluzione di Shadow of the Tomb Raider, quest’oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione, dopo aver portato a termine l’avventura su gentile concessione Kochmedia

 

Shadow of the Tomb Raider Recensione

Shadow of the Tomb Raider pone il punto finale sulla nuova ed epica trilogia incentrata sul reboot di Lara Croft, iniziata diversi anni fa, seguita da Rise of the Tomb Raider.

Coloro che hanno intrapreso questo lungo viaggio avranno sicuramente assistito alle migliorie e novità apportate da Eidos ad ogni titolo, oltre alla crescita dell’avventuriera preferita dai videogiocatori, da una fanciulla giovane e inesperta ad un’esploratrice di tombe impavida e coraggiosa.

Shadow of the Tomb Raider ci porta tra il Messico e il Perù, alla ricerca di antichi manufatti Maya in grado di porre fine agli eventi apocalittici che hanno colpito il mondo. La prima grande differenza rispetto i prequel risiede nell’aspetto di Lara, la quale appare più adulta e determinata, riprendendo per certi versi le fattezze del precedente capitolo ma con lievi modifiche all’aspetto. 

Il gioco inizia con un disastro aereo, dopo essere sopravvissuti alla catastrofe, ci ritroviamo in un piccolo villaggio durante il Día de Muertos, il giorno dedicato ai defunti in Messico. Il primo impatto con il titolo è stato sorprendente, grazie ad un comparto grafico accurato in ogni dettaglio e dalle espressioni facciali rese più realistiche del passato.

Dopo aver assistito a delle cutscene e interazioni con i primi personaggi secondari incontrati, una delle novità introdotte nel titolo che vedremo a breve, siamo pronti per catapultarci nella nuova e ultima (per ora?) avventura di Lara Croft.

 

Shadow of the Tomb Raider pone molta carne al fuoco, introducendo nuove meccaniche, equipaggiamenti e tante novità per concludere la trilogia nel migliore dei modi. La prima grande novità risiede nell’introduzione di missioni secondarie, le quali possono essere sbloccate ed attivate interagendo con i vari personaggi incontrati. 

Ed è qui che entra in gioco l’Hub, cuore pulsante dell’esperienza ludica offerta in questo nuovo capitolo. Presso i villaggi non solo è possibile attivare varie missioni secondarie, le quali ricompensano Lara con esperienza, denaro e gadget esclusivi come il grimaldello, il quale permette di aprire determinate casse, ma anche commerciare.

Per la prima volta possiamo vendere le risorse raccolte ed acquistare munizioni, armi, capi d’abbigliamento e gadget di vario tipo dialogando con i mercanti, alcuni di essi sbloccabili solo dopo aver portato a termine determinate missioni secondarie.

Capiterà spesso di fare visita ai villaggi per acquistare l’occorrente per la propria sopravvivenza, da stivali, pantaloni e mantelli, dotati di bonus unici, a gadget indispensabili per esplorare luoghi inizialmente inaccessibili, come il coltello potenziato, con il quale tagliare corde robuste che bloccano passaggi segreti.

Il denaro per gli acquisti può essere ottenuto sia vendendo la merce raccolta durante le fasi esplorative, che raccogliendo i dobloni d’oro a terra o estraendoli con il piccone da una fessura rocciosa.

 

In Shadow of The Tomb Raider vi sono molteplici modi per ottenere esperienza, la quale permette a Lara di livellare, migliorando le statistiche e ricevere punti da spendere per sbloccare ed equipaggiare nuove abilità, suddivise in 3 differenti rami.

Da una maggiore resistenza ai proiettili ad una durata prolungata dell’istinto, quest’ultimo indispensabile per individuare tesori, trappole, nemici ed oggetti utili alla sopravvivenza, come piante, legna, pelli e materiali per il crafting dei potenziamenti.

Presso uno dei tanti focolari è possibile non solo salvare i progressi automaticamente, per proseguire la partita in un secondo momento dal’ultimo fuoco raggiunto, ma anche sbloccare nuove abilità con i punti esperienza o potenziare il proprio arsenale, tra arco, pistole, fucili e mitraglie. 

A differenza dei prequel, non è possibile migliorare manualmente il piccone o gadget secondari, i quali subiranno migliorie automatiche solo dopo aver portato a termine determinate tombe.

Ogni completo vanta di bonus unici, con la possibilità di combinarli tra di loro, ad eccezione di skin speciali sbloccabili per aver portato a termine le avventure precedenti, le quali mutano solo l’aspetto di Lara senza conferire delle agevolazioni.

 

I completi possono essere acquistati presso i mercanti, suddivisi in parti separate, con la possibilità di usufruire di migliorie di vario tipo una volta craftati e indossati utilizzando i materiali richiesti.

Come accadeva con il prequel, anche in Shadow of the Tomb Raider è possibile esplorare i fondali marini, alla ricerca di risorse, collezionabili ed oggetti di vario tipo. Discutibile la longevità della storia, la quale ci porta ai titoli di coda in circa 6 ore, le quali naturalmente possono essere estese con la ricerca dei collezionabili, lo svolgimento delle attività secondarie e il completamento delle tombe.

La presenza di collezionabili, risorse, attività secondarie ed altro non manca di certo, tenendo il giocatore incollato al titolo il più a lungo possibile, sopratutto grazie sia alla possibilità di tornare sui propri passi al termine dell’avventura, che ricominciarla con la modalità Nuova Partita +, la quale permette di iniziare nuovamente l’intera avventura disponendo di tutti i potenziamenti e le abilità sbloccate in precedenza.

Ottimo il comparto audio con una colonna sonora da pelle d’oca come il doppiaggio, il quale rimane fedele ai titoli precedenti ma con una voce più adulta seppure non troppo distante da quella udita nei prequel. 

Giocato su Xbox One X in 4K con supporto HDR, Shadow of the Tomb Raider mette in mostra un comparto grafico di tutto rispetto, con una modellazione poligonale di personaggi e scenari quasi impeccabile ed un gioco di luci e ombre sensazionale, lasciandoci a bocca aperta davanti a foreste che si estendono a vista d’occhio, radiate dai raggi del sole durante il tramonto. 

 

E se gameplay, grafica e audio giocano bene le proprie carte, non escludiamo di certo la sceneggiatura del titolo, proponendo una trama fedele per certi versi alle credenze popolari di un popolo antico come i Maya

La perfetta riproduzione di monumenti, culture e reperti storici, trasporta il giocatore in luoghi dove è inevitabile respirare un’aria d’avventura.

Shadow of the Tomb Raider è l’epica conclusione di una trilogia che pone fine alla rivalità tra Lara e la Trinità, rispondendo a quelle domande lasciate in sospeso nei precedenti capitoli, tramutando l’avventuriera più amata dai videogiocatori alla donna sensuale e coraggiosa che tutti conosciamo. 

 

Shadow of the Tomb Raider Gameplay Trailer