Recensione Layers of Fear Gameplay

Dopo il fallimento prematuro di Silent Hill P.T, qualcun’altro ha deciso di prendere le redini in mano, realizzando un titolo con meccaniche di gioco simili all’horror ideato da Kojima e Del Toro, parliamo ovviamente del team Bloober e del loro Layers of Fear. 

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Il dipinto della follia

Layers of Fear porta il giocatore in una avventura terrificante, nei panni di un artista maledetto, il quale si ritrova a combattere contro le sue ossessioni più brutali e inquietanti. Proposto con largo anticipo su Steam e successivamente su console grazie a programmi come l’Early Access e Game Preview, ha riscosso molto successo tanto da permettere agli sviluppatori di completare questa spaventosa creazione.

Durante l’esplorazione della dimora ci siamo imbattuti spesso in note poste li per narrare la storia, fornendoci indizi su quanto è accaduto, a volte lette da una voce in sottofondo accompagnata da rumori inquietanti, e una musica terrificante da far gelare il sangue, e tenere il giocatore incollato alla sedia dallo spavento di un possibile scare jump situato dietro l’angolo.

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La dimora muta realtà

Nel corso del gioco abbiamo assistito a fasi quasi ripetitive tanto per rendere l’esperienza di gioco più longeva, soffermando l’attenzione dei giocatori sulla tensione piuttosto che sullo svolgimento degli enigmi, al quanto misero e di una media bassa difficoltà, permettendo a tutti i temerai che non temono uno spavento improvviso di giungere d una conclusione più agghiacciante del gioco stesso.

Le azioni che è possibile svolgere nelle stanze sono ridotte all’essenziale, si cammina, si aprono le porte e si leggono i documenti come fosse un racconto spaventoso fatto gioco, se non fosse per quei momenti nei quali l’abitazione muta la sua forma e i quadri terrificanti prendono vita a causa della mente perversa e malvagia del loro creatore.

 

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Non dipingete quel quadro!

La musica riesce a sposarsi bene con le ambientazioni e i momenti proposti, facendo scorrere sulla schiena del giocatore un brivido di aria gelida lasciandoci quasi pietrificati sulla sedia, senza mai scollare gli occhi dallo scenario, in attesa di una presenza maligna pronta ad agguantarci. Raccogliendo determinati oggetti è possibile sbloccare l’accesso alle stanze successive, completando delle combinazioni numeriche si attivano serrature e meccanismi, enigmi inizialmente complessi ma banali quanto semplici da risolvere.

Layers of Fear vi porterà in una dimora agghiacciante dalla duplice realtà il che ricorda molto la storia di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, con momenti nei quali ci si trova in una villa ricca di opere d’arte e salotti pregiati alla ricerca di note importanti per apprendere la storia, e momenti in cui bisogna sfuggire da dipinti animati e terrificanti con creature pronte a farvi balzare dalla sedia similmente a quanto accadeva con P.T.

Conclusione e Impressioni

Premetto che non sono un appassionato del genere in quanto gli scarejump sono la cosa che più odio anche se molti giocatori ritengono che siano essenziali per un vero horror, ma Layers of Fear mi ha tenuto letteralmente incollato alla sedia per tutta la sua durata, grazie ad una storia intrigata e complessa e delle ambientazioni tetre e coinvolgenti, un titolo che merita di essere giocato nonostante gli spaventi ed una forte tensione per l’intera durata.