Recensione Far Cry Primal GAMEPLAY

Dopo la Savana, l’arcipelago delle Rook Island e l’Himalaya, Ubisoft ci porta nella preistoria con il nuovissimo Far Cry Primal, ed oggi siamo qui per raccontarvi la nostra esperienza dopo essere sopravvissuti all’età della pietra.

Far Cry Primal Recensione

Con Far Cry Primal il giocatore tornerà alle origini, esattamente 10.000 anni ac fa quando la terra era popolata da Mammut, tigri dai denti a sciabola e sciamani. Con Primal Ubisoft propone le stesse o quasi meccaniche di gioco alle quali siamo stati abituati nel corso degli anni con i vari capitoli della serie Far Cry, un FPS nel quale la sopravvivenza è l’elemento principale che lo differenzia da molti altri titoli.

Vestiamo i panni di Takkar, unico sopravvissuto della sua tribù, costretto a vagare per la terra di Oros alla ricerca dei suoi simili e di prede da cacciare per sopravvivere. La prima ora di gioco rappresenta un vero e proprio tutorial nel quale abbiamo la possibilità di apprendere le meccaniche di gioco, dalla raccolta di risorse necessarie per la costruzione di armi ed oggetti vari all’esplorazione dell’ambiente che ci circonda. Primal propone una struttura open world adattando tutto all’epoca preistorica, nella quale non esitevano armi da fuoco, veicoli o negozi per l’acquisto di armi.

Inizialmente la mappa come ogni altro gioco della serie Far Cry è celata, esplorandola riusciremo a scoprirne i segreti rendendola visibile e consultabile in qualsiasi momento, tra le attività troviamo le principali legate alla storia e assegnate dai vari personaggi nei quali ci imbatteremo, e le secondarie che si differenziano tra di loro per tipologia e che ci permettono di guadagnare esperienza per salire di livello e potenziare le abilità, sia proprie che degli animali domati.

 

Cacciando le bestie che popolano la terra di Oros, è possibile scuoiarle per ottenere carne, pelliccia, ossa ed altri materiali utili sia per curarsi che per creare delle esche. Gettando un pezzo di carne in prossimità di una belva, è possibile una volta sbloccata l’apposita abilità “domarla”, per richiamarla in qualsiasi momento e scagliarla contro i nemici. Ogni animale ha abilità uniche, dalla forza alla velocità, dalla resistenza a molti altri fattori.

Dopo aver completato la missione principale con lo sciamano, si potrà accedere in qualsiasi momento al richiamo del gufo, il quale potrà essere comandato totalmente dal giocatore, ciò permetterà di sorvolare il cielo alla ricerca di nemici che potranno essere evidenziati per dare un punto di riferimento alle bestie domate, le quali su comando del giocatore potranno attaccare i nemici. Salvando altri simili, è possibile portarli in un villaggio costruito con mani proprie per sbloccare nuove abilità, avere supporto durante l’esplorazione o le missioni e molto altro ancora. I materiali ottenuti in gioco permetteranno di creare armi o equipaggiamento vario e di potenziare allo stesso tempo il villaggio.

Il gioco utilizza molto un approccio di tipo Stealth, punto di forza della serie, sia per eliminare i nemici facilmente e velocemente, che per depredare cadaveri o ottenere particolare risorse senza rivelare la propria presenza. La particolarità interessante risiede nel comportamento delle belve domate, che si adegueranno al nostro agire e di conseguenza adotteranno uno stile differente in base alla situazione.

 

Sbloccando il rampino è possibile scalare pareti rocciose, con la vista del cacciatore invece avere una chiara visione dell’ambiente circostante, individuando rapidamente risorse e nemici mentre con le pire reclamate spostarsi rapidamente come avveniva con i vecchi Far Cry. Per completare la storia principale impiegherete circa 14 ore contro le 20 ore complessive se avete intenzione di cimentarvi in ogni singola attività presente nel gioco. Purtroppo Far Cry Primal non è doppiato in italiano, questo perchè nella preistoria si utilizzava un linguaggio arcaico che è stato riproposto ma con la presenza di sottotitoli in lingua nostrana seppur adattati all’epoca.

Uno dei lati negativi della versione console risiede purtroppo nel downgrade grafico che non lo rende appieno un titolo di nuova generazione a differenza dell’edizione PC che vanta di notevoli migliorie grazie alle prestazioni hardware richieste e possibili. 

Far Cry Primal può essere definito in un certo qual senso una ventata di aria fresca nel brand, il quale si distacca leggermente dai titoli del passato proponendo meccaniche e modalità di gioco divertenti e originali. Rivolto sia a coloro che sono cresciuti con la saga che ai nuovi giocatori. Un’acquisto meritato quanto consigliato.

Far Cry Primal Gameplay Trailer