L’annuncio era arrivato appena due giorni fa: Postal: Bullet Paradise si presentava come un nuovo capitolo cooperativo ambientato nel mondo folle della serie Postal, un esperimento in prima persona con modalità co-op sviluppato da Goonswarm Games e previsto per il 2026. Oggi, però, quel gioco non esiste più. Running With Scissors ha deciso di cancellare completamente il progetto, definendo la reazione del pubblico “dannosa per il marchio”.
Fin dai primi trailer, la community aveva espresso dubbi e frustrazione, accusando il titolo di appoggiarsi pesantemente a contenuti generati tramite intelligenza artificiale, giudicati incompatibili con l’identità ruvida e satirica della serie. L’indignazione si è diffusa rapidamente, portando i fan a criticare sia lo stile visivo sia la mancanza di personalità percepita.
Vince Desi, fondatore di Running With Scissors, ha commentato in modo diretto:
“Siamo stati sommersi dai commenti negativi della nostra community. La fiducia riposta nel team di sviluppo è stata infranta.”
Per il publisher, l’idea che il progetto fosse costruito sull’AI ha intaccato reputazione e autenticità, elementi centrali per un brand che da quasi trent’anni poggia sul rapporto con i propri sostenitori. Per questo, la decisione è stata drastica: “Abbiamo ucciso il progetto.”
Desi ha ricordato che, fin dal 1996, la fanbase è parte del team, e che ogni scelta deve prima di tutto rispettare chi supporta Postal. La cancellazione viene dunque letta come un atto di tutela verso la serie, con la promessa che nuovi progetti arriveranno nel 2026 e negli anni successivi, accompagnati da futuri annunci.
Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è diventato tema di scontro nel settore videoludico. Anche altri studi, come i creatori di Where Winds Meet e Inferno, sono stati criticati per soluzioni AI legate a dialoghi o asset, segno di un crescente desiderio di autenticità da parte del pubblico.
Postal: Bullet Paradise diventa così un esempio limite: un gioco cancellato in meno di 48 ore, schiacciato da una community che ha fatto sentire la propria voce. Un segnale forte sul valore dell’identità creativa e sulla fiducia, spesso fragile, che lega giocatori e sviluppatori.