Playerunknown’s Battlegrounds: Recensione, Trailer e Gameplay

Uno dei titoli più giocati su Xbox One dopo Fortnite, è sicuramente Playerunknown’s Battlegrounds, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione, dopo aver messo le mani sul titolo, su gentile concessione di Microsoft.

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Playerunknown’s Battlegrounds Recensione

Playerunknown’s Battlegrounds rientra nella categoria di giochi MMO, dove numerosi giocatori nella medesima sessione, si danno battaglia per sopravvivere. Dopo aver selezionato se affrontare il royale da soli o in compagnia, veniamo catapultati sulla mappa (2 disponibili) privi di equipaggiamento.

L’obiettivo per sopravvivere, è quello di raggiungere (a piedi naturalmente), il primo rifugio presente nelle vicinanze, allo scopo di recuperare oggetti utili alla propria sopravvivenza, dalle armi da fuoco a capi d’abbigliamento e corazze, senza tralasciare i classici medikit ed ogni cosa può tornarci utile per eliminare gli avversari.

Raccogliendo gli accessori ed oggetti di vario tipo, è possibile combinarli tra loro per modificare le armi in dotazione o crearne di nuove.  La particolarità del titolo, risiede nel restringimento della mappa di gioco, la quale impedisce ai partecipanti di nascondersi per lunghi periodi, costringendoci ad uscire allo scoperto.

 

Ciò avviene perchè in Playerunknown’s Battlegrounds, abbiamo una sola vita a disposizione, alla morte del nostro personaggio, oltre a perdere tutto ciò che abbiamo raccolto con cura maniacale durante l’esplorazione, ci ritroveremo da li a poco nel menù principale, pronti per iniziare una nuova partita. 

La mappa di gioco è composta da foreste, laghi, campi di granturco sconfinati e naturalmente strutture di ogni tipo, dentro le quali è possibile non solo ripararsi dai colpi dei nemici, ma anche recuperare degli equipaggiamenti.

Il gioco ci consente in qualsiasi momento di passare dalla prima alla terza persona, nonostante dal menù principale è possibile selezionare una delle due modalità disponibili, ossia TPP (Third Person Player) o FPP (First Person Player). 

 

Non poteva di certo mancare la possibilità di personalizzare il proprio personaggio, seppure in maniera limitata, dalla scelta del sesso al tipo di volto e capigliatura, con la possibilità di indossare i tanti capi d’abbigliamento raccolti nel corso del gioco.

Dal menù principale è possibile accedere alle ricompense, dove ottenere ed aprire le cosiddette lootbox, acquistabili tramite i BP, punti che possono essere ottenuti giocando. All’interno delle scatole si celano indumenti ed oggetti di vario tipo, i quali possono essere equipaggiati fin da subito.

Prima di catapultarsi nel vivo dell’azione, tramite la pressione dei dorsali è possibile selezionare una delle 4 modalità presenti: 

  • Solo: Come suggerisce il nome stesso, consiste nell’affrontare la sopravvivenza in singolo
  • Duo: Permette di giocare con un compagno di squadra che viene selezionato casualmente
  • Squad: Permette di giocare in squadra con 3 compagni scelti casualmente
  • 1-Man Squad: Per chi ama giocare in squadra ma da solo

Scelta la modalità e il tipo di camera tra prima e terza, è tempo di catapultarsi sulla mappa di gioco premendo A su Avvia.

 

La mappa inizialmente ha dimensioni molto generose, il che ci consente di catapultarci nel luogo che riteniamo più idoneo alla nostra sopravvivenza, ma dal momento che tocchiamo il suolo,  dovremo recuperare nel minor tempo possibile, tutto l’occorrente per evitare di soccombere.

Come accade in molti altri titoli, oltre a poter contare sulla mini mappa, presente nell’angolo destro dello schermo, è possibile utilizzare il radar posto in alto per orientarsi. Nonostante si tratti di un gioco dove bisogna sopravvivere per vincere la partita, sono assenti i fattori tipici di un survival game, per tanto non dovremo preoccuparci di cibarci o dissetarci ma semplicemente evitare di soccombere a causa dei colpi inferti dagli altri giocatori.

Non mancano bende ed altri oggetti in grado di ripristinare la barra vitale. Eliminando i giocatori, potremo recuperare munizioni e quanto altro ancora. Naturalmente l’inventario è limitato, per tanto non è possibile raccogliere ogni cosa ci capiti a tiro, ciò ci porta a scegliere con attenzione cosa portarci dietro.

 

La partita si conclude allo scadere del tempo o alla nostra morte, ponendoci di fronte le statistiche della partita, dal numero di uccisioni ad ogni altra informazione utile. Dal menù principale è possibile tenere traccia dei propri progressi.

Graficamente parlando, su Xbox One X abbiamo sia la risoluzione 4K che il supporto HDR con ben 60 FPS, peccato che il titolo sia spesso afflitto da bruschi cali di frame rate, dovuti alla presenza di numerosi elementi su schermo.

Assente la possibilità di decidere se optare per gli FPS piuttosto che la risoluzione e viceversa, costringendo il giocatore a godere pienamente dell’alta risoluzione, a discapito delle prestazioni.

 

Playerunknown’s Battlegrounds si distacca dai tanti MMO presenti sul mercato, il respawn è solo un ricordo lontano, morire in gioco equivale a perdere la partita, ritrovandosi nel menù principale, ciò porta i giocatori ad agire con cautela, evitando di correre all’aperto, sparando ad ogni bersaglio in movimento.

A differenza del classico deathmatch non è possibile appostarsi in una fissa dimora, in quanto la mappa si restringe gradualmente, portando tutti i giocatori a darsi battaglia all’interno di una piccola porzione di terreno.

Playerunknown’s Battlegrounds è in GAME PREVIEW, ciò significa che non include gli obiettivi sbloccabili ed è spesso soggetto ad aggiornamenti.

 

Playerunknown’s Battlegrounds GAMEPLAY Trailer