Maneater: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Quando si pensa ad un gioco di ruolo è inevitabile avere nella mente titoli come The Witcher 3, Fallout76, Assassin’s Creed Odyssey ed i tanti Souls Like, eppure il titolo di cui vi parleremo oggi seppure appartenente alla suddetta categoria, è decisamente differente da quelli menzionati, in quanto non vestirete i panni di un eroe umano ma di uno squalo.

A seguire dunque vi riportiamo la nostra Recensione di Maneater, dopo aver trascorso del buon tempo in sua compagnia su Xbox One X, sviluppato da Tripwire Interactive e Blindside Interactive e distribuito da Deep Silver (Koch Media).

Prima di proseguire vi anticipiamo che il gioco è già disponibile su PC, PS4, Xbox One e arriverà prossimamente anche su Nintendo Switch.

Maneater Recensione

Come anticipato dunque Maneater è un gioco di ruolo che vi farà vestire i panni o forse dovremmo dire pinne di uno squalo. Il gioco inizia con la morte della madre per mano di un cacciatore, dopo essere sfuggiti al pericolo, dovrete rimboccarvi le squame per far diventare lo squalo adulto per avere infine la sua vendetta.

Maneater vi pone fin da subito di fronte ad un Tutorial, nel quale nei panni della madre illustra tutto quello che c’è da sapere per giocare, dal movimento dello squalo a come attaccare le imbarcazioni e trangugiare i bagnanti.

Dopo aver portato a termine l’introduzione, vi ritroverete a controllare un piccolo squalo e dovrete muovere le prime pinne in un mondo di gioco aperto, seppure ben delimitato, suddiviso in regioni tutte da esplorare, dove i caricamenti sono solo un brutto ricordo, essendo un unica mappa liberamente esplorabile.

Come ogni gioco di ruolo sia il protagonista che i singoli nemici dispongono di un certo livello e di conseguenza di caratteristiche o meglio dire attributi come salute, forza, difesa, resistenza, velocità e cosi via dicendo, che vengono migliorati automaticamente al passaggio di livello, con i punti esperienza ottenuti dal completamento delle varie attività.

Le attività spaziano da cartelloni da sfondare a casse da distruggere, punti panoramici da trovare e missioni di ogni sorta da completare, le quali per lo più richiedono l’eliminazione di specifici bersagli. 2 le barre a disposizione, una per indicare la salute e l’altra l’ossigeno, quest’ultima entrerà in azione solo quando uscirete fuori dall’acqua.

Nel corso dell’avventura non solo livellerete migliorando gli attributi dello squalo, ma potrete sbloccare nuovi gadget o equipaggiamenti che dir si voglia, da installare sullo squalo, come ad esempio dei denti aguzzi più efficaci, ognuno di essi naturalmente potenziabile con la valuta presente in gioco.

Come anticipato la mappa è suddivisa in regioni, dove in ognuna di esse vi è un differente boss da sconfiggere, il quale uscirà allo scoperto solo dopo aver portato a termine un certo numero di missioni.

Eliminando il boss si ottiene l’accesso ad un nuovo potenziamento per lo squalo, che potrà essere installato e migliorato presso le caverne disseminate per la mappa, nelle quali sarà possibile anche riposarsi. Lo stesso varrà per i mini boss che usciranno allo scoperto dopo aver incrementato il livello di ricercato, eliminando umani e distruggendo imbarcazioni.

Per fortuna non manca all’appello il cosiddetto viaggio rapido, il quale vi permetterà di spostarvi rapidamente da una regione all’altra. Se la barra della salute si rigenera divorando altre specie di pesci, quella dell’ossigeno si ricarica automaticamente. Vi ritroverete per tutto il tempo a trangugiare pesci di ogni sorta e vedervela con i grandi predatori, come ad esempio i coccodrilli.

Il primo lato negativo presente nel titolo, risiede nell’impossibilità di agganciare e tenere bloccato un bersaglio durante il combattimento, ciò vi porterà spesso a perderlo di vista, prendendole di santa ragione.

Il sistema di orientamento non viene affidato ad un radar ma alla classica barra nella parte alta dello schermo in stile Fallout, la quale mostra le icone dei vari obiettivi presenti in zona, dai collezionabili alle attività di ogni tipo.

Ed è inutile dirvi che la ripetitività la fa da padrone, fin dai primi minuti vi accorgerete che le missioni sono per lo più sempre le stesse, nelle quali dovrete semplicemente raggiungere il luogo indicato a massacrare le specie richieste.

Sul fronte gameplay in termini di stabilità, il titolo si comporta egregiamente pur essendo su console, con la totale o quasi assenza di caricamenti e cali di frame rate, ciò dimostra di come il team abbia lavorato sodo sull’ottimizzazione.

Non manca naturalmente all’appello il riciclo inevitabile di assets, spesso noterete i medesimi elementi disseminati nei fondali marini, ma ciò non è poi un male se ci si focalizza sulla vera esperienza di gioco, ossia la componente roulistica e le personalizzazioni offerte.

La generosa mola di attività e collezionabili rende la longevità accettabile, la quale si attesa sulle decine di ore per portare a termine al 100% l’intera avventura. Da elogiare lo stile grafico adottato dal team di sviluppo, il quale è una via di mezzo tra realismo e cartoon.

Maneater si lascia giocare dall’inizio alla fine, con il giusto livello di sfida, nonostante come anticipato la ripetitività purtroppo la fa da padrone, come in molti altri giochi di ruolo del resto.

Trascorrerete buona parte del tempo ad esplorare gli scenari, alla ricerca di collezionabili e non solo. Doppiaggio in inglese per gli umani ma accompagnati dai sottotitoli, dopotutto uno squalo non parla….. giusto?

In sostanza il lavoro svolto dal team nell’offrire un titolo originale e coinvolgente, divertente e interessante viene ripagato dalla qualità finale del prodotto.

Maneater Gameplay Trailer