L’epoca Sengoku ha caratterizzato il Giappone tra il 1478 e 1605 suddividendo il paese in feudi controllati dalla figura del Daimyo conosciuto comunemente come il ricco vassallo. Al servizio del potente di quell’epoca vi erano i celebri Samurai, i quali spesso erano protagonisti di innumerevoli scontri tra le diverse famiglie, il tutto corredato da due differenti culti religiosi ancora presenti in Giappone, il Buddhismo e Shintoismo, ma non è di storia di cui vogliamo parlarvi oggi ma della nostra Recensione di Cladun Returns: This Is Sengoku.
Sviluppato da Nippon Ichi Software, Cladun Returns: This is Sengoku ci porta proprio in quegli anni su PS4, PSVITA e PC. La struttura del gioco è quella di un Action RPG 2D in Pixel Art per gli appassionati del genere con una generazione procedurale dei dungeon e la presenza del multiplayer online.
L’apertura del gioco ci pone di fronte un editor per la creazione del personaggio con la possibilità di scegliere svariati avatar di sesso maschile o femminile dal look dell’epoca. Una volta scelto l’aspetto e il nome del Samurai veniamo catapultati in un mondo di gioco che per certi versi ricorda The Legend of Zelda, risvegliandoci nella città dei morti simile a quella terrena.
Tra miti e leggende
Nel corso dell’avventura faremo la conoscenza di numerose anime bloccate nel luogo a causa delle faccende in sospeso, condannate a vagare nel regno senza meta. L’obiettivo principale è quello di aiutare le anime dei defunti a superare la soglia per il riposo eterno, in ambientazioni tipiche del Giappone Feudale con i mostri che caratterizzano la mitologia dell’epoca.
Nippon Ichi ci offre la possibilità di interagire con i diversi personaggi e svolgere attività sbloccabili con l’avanzamento della storia, ottenendo nuovi look ed armi per personalizzare al meglio il proprio alter-ego pixelloso. Oltre l’editing del personaggio principale, è possibile dare vita anche ad altri membri del clan tra cui i Vassalli, i quali non saranno visibili durante le missioni ma fungeranno da elemento di supporto.
Equipaggiato per servire
Oltre la gestione degli alleati è possibile potenziare anche il proprio samurai, tramite l’acquisto di nuovi equipaggiamenti o la raccolta di risorse cadute dai nemici o presenti all’interno dei dungeon. I parametri del protagonista vengono gestiti dai punti esperienza che è possibile ottenere con l’incremento del proprio livello. Anche le armi vantano dei punti chiamati KO Points che possono essere spesi presso i negozi.
La struttura dei livelli è suddivisa tra mostri da sconfiggere ed enigmi ambientali da risolvere, il tutto corredato da trappole seminate durante il percorso e le boss fight di fine dungeon che rappresentano la vera sfida del gioco.
Una longevità generosa
Decine sono i livelli secondari che affiancano la modalità storia con la possibilità di imbattersi in ulteriori 99 livelli generali casualmente, aggiunta alla generosa presenza di oggetti rari da collezionare ed un elevato numero di Quest da completare.
Ogni missione può essere affrontata in singolo o co-operativa con la possibilità di cimentarsi anche nella Versus Mode. La storia viene narrata tramite dialoghi e note proposte sottoforma di fumetto che è possibile saltare in qualsiasi momento per dedicarsi all’esplorazione o ai combattimenti.