Secondo le ultime indiscrezioni, Microsoft starebbe pianificando una trasformazione radicale del proprio settore gaming, con il possibile abbandono del mercato hardware e una concentrazione sempre maggiore su servizi cloud e piattaforme multipiattaforma. L’indiscrezione, proveniente da un insider considerato affidabile, anticipa un 2026 di forti turbolenze, caratterizzato da nuovi licenziamenti interni e dall’incertezza sui piani per la prossima generazione di console Xbox.
Licenziamenti e stop alla prossima Xbox: l’indiscrezione che scuote il settore
La voce arriva da SneakersSO, noto utente del forum NeoGAF, che in passato aveva già anticipato correttamente i piani di Microsoft riguardo la pubblicazione multipiattaforma e l’uso dell’intelligenza artificiale per ridurre il personale. Secondo la sua ricostruzione, i piani per una nuova console Xbox, un tempo certi e già in sviluppo, sarebbero oggi in sospeso. A incidere sarebbero problemi interni, ritardi produttivi e dubbi sulla redditività del mercato console tradizionale.
Un’altra ondata di licenziamenti sarebbe attesa entro il primo trimestre del 2026, con un impatto simile a quella che ha già colpito nel 2025 diversi team, inclusi gli Xbox Game Studios. Le difficoltà riguarderebbero soprattutto la filiera hardware, rallentata sia nella produzione sia nelle collaborazioni con i partner industriali e commerciali. A confermare il clima di incertezza, la recente decisione di Costco di interrompere la vendita delle console Xbox, un segnale che potrebbe preludere al disimpegno di altri grandi rivenditori.
Microsoft cambia rotta: il futuro di Xbox passa per il cloud e i servizi
L’aspetto più significativo del rumor riguarda un presunto cambio di strategia industriale: il futuro di Xbox non sarebbe più legato alle console fisiche, ma al software e al cloud gaming. Microsoft punterebbe tutto sui propri franchise di punta, tra cui Call of Duty, Minecraft, World of Warcraft, Candy Crush e Forza Horizon, per rafforzare il marchio come editore e fornitore di servizi online.
Il servizio Game Pass diventerebbe progressivamente il fulcro dell’ecosistema, evolvendosi in un punto d’accesso principale a xCloud. In questa prospettiva, l’abbonamento assumerebbe sempre più i contorni di un servizio di streaming videoludico, accessibile da PC, console rivali, dispositivi mobili e smart TV, con nuovi rincari già previsti. L’obiettivo di Redmond sarebbe quello di rendere Xbox una piattaforma universale, accessibile da qualsiasi dispositivo, in linea con la filosofia “Everything can be an Xbox”.
Un marchio in crisi d’identità
Il report sottolinea anche un diffuso calo di fiducia interna nel marchio Xbox. Alcuni dirigenti considererebbero poco interessante persino un’eventuale licenza del brand a produttori terzi, come ASUS con la linea ROG Ally, temendo che il nome non abbia più la forza commerciale di un tempo.
Questa situazione si inserisce in un contesto complesso: le vendite hardware stagnano, la concorrenza di PlayStation e Nintendo è sempre più schiacciante, e l’aumento dei prezzi del Game Pass ha suscitato malcontento tra gli utenti. La scommessa sul cloud gaming, per ora, non ha ancora garantito i profitti sperati, lasciando il marchio in una fase di evidente transizione e incertezza.
Realtà o semplice speculazione?
Sebbene si tratti ancora di voci non confermate, le parole di SneakersSO hanno ricevuto credito mediatico dopo che Tom Warren di The Verge, giornalista vicino all’ambiente Microsoft, ha lasciato intendere durante il podcast di XboxEra che la fonte è effettivamente informata sui fatti.
Un’uscita definitiva dal mercato console sarebbe una decisione epocale, ma poco plausibile senza un piano alternativo chiaro. Più realisticamente, Microsoft potrebbe ridimensionare i progetti hardware per concentrare risorse su un modello più flessibile e redditizio, fondato su abbonamenti, servizi cloud e distribuzione multipiattaforma: una nuova era in cui Xbox diventerebbe sinonimo di ecosistema, e non più di console.