I videogiochi di sopravvivenza sono realistici?

Negli ultimi anni il numero dei giochi di sopravvivenza è senza dubbio aumentato. Basti pensare all’enorme quantità di titoli presenti in Steam sotto la voce “Survival”. Tuttavia ci sono ancora moltissimi elementi che potrebbero essere introdotti in questo genere per rendere il tutto più realistico.

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Solitamente l’avventura parte con il nostro personaggio completamente isolato da tutti, in un mondo che nasconde molte insidie. Iniziamo con il recuperare un po’ di provviste e cercare un posto sicuro, successivamente costruiamo delle armi che permettono di difenderci da eventuali nemici oppure cacciare. Alle volte potrebbe capitare di interagire con altri giocatori come nel caso del videogioco “DayZ”. Come annunciato al Gamescon 2014, nel 2016, il titolo di grande successo per PC, uscirà anche per le console Xbox One e PlayStation 4. Per ottenere il massimo del divertimento occorrerà quindi essere in possesso rispettivamente di un abbonamento Xbox Live Gold e Playstation Plus se si considerano le diverse interazioni tra i vari giocatori che si avrà la possibilità di sfruttare.

Minacce dal mondo esterno

Solitamente i nemici più comuni per questo genere di videogiochi sono zombie e cannibali. Basti pensare per un attimo a qualche titolo survival e sicuramente ci verrano in mente diversi giochi che contengono almeno una delle catagorie indicate. State of Decay e H1Z1 sono alcuni esempi noti.

Ma siamo sicuri che non ci sono altre alternative?

Altri pericoli potrebbero essere ad esempio: animali selvaggi, piante tossiche, sabbie mobili oppure catastrofi naturali e tanti altri.

Minacce dall’interno – bisogni e salute mentale

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Il gioco Minecraft cura l’aspetto cibo con molta attenzione. Durante la partita l’indicatore della fame inizia a scendere di livello, quanto velocemente dipende dalla difficoltà selezionata, ed ovviamente dobbiamo mangiare per riportare la barra al massimo. Altri giochi trattano questo aspetto, anche se non con estrema importanza, ma quasi nessuno considera il bisogno di bere mentre il sonno è un altro fattore che troviamo raramente.

Per realizzare un gioco che sia effettivamente realistico occorre ponderare bene questi bisogni fisiologici. Per esempio nella vita reale è possibile restare senza cibo per diversi giorni ma non è possibile sopravvivere senza acqua per un tempo così prolungato. Un altro aspetto da considerare è il clima in quanto il nostro corpo reagisce alle condizioni atmosferiche.

Una variante interessante da introdurre potrebbe essere poi quella sociale: come gli esseri umani abbiamo spesso bisogno di qualcuno accanto per un equilibrio mentale.

L’open world è necessario?

Avere la possibilità di girare liberamente nell’ambiente ed utilizzare tutto ciò che la mappa ha da offrire è sicuramente qualcosa che influisce positivamente sulla nostra esperienza rendendola più realistica. In alcuni titoli la mappa si espande sempre di più (come in Minecraft e Daggerfall) mentre in altri non subisce variazioni, come ad esempio in GTA e World of Warcraft.

Molto difficile è trovare il giusto equilibrio tra i diversi fattori, se viene tolta troppa libertà al giocatore non avremo più la sensazione di sopravvivenza mentre se ci si concentra troppo nel rendere il gioco spaventoso rischiamo di ottenere un titolo horror. Una buona idea potrebbe essere l’aggiungere il fattore fortuna che dà un pizzico di casualità al tutto e crea così un’esperienza più coinvolgente e realistica.