Recensione Star Ocean: The Last Hope

Sìn dalla sua prima distribuzione, ben 13 anni fa, la serie di Star Ocean ha sempre sfidato i giochi di ruolo con le sue battaglie in tempo reale e le sue ambientazioni fantascientifiche. Se si pensava ad una conclusione della serie con il capitolo Till the End of Times, Star Ocean torna sottoforma di sequel su Xbox 360, con un nuovo, revisionato sistema di combattimento, che potrebbe essere definito come il migliore di tutta la saga. Anche se la trama è piuttosto scontata ed i personaggi decisamente inespressivi, The Last Hope con le sue affascienanti battaglie, un sistema di “crafting” semplice ma divertente ed una svariata quantità di bonus, vale sicuramente il vostro tempo.


  • Trama

Ultima metà del 21esimo secolo. L’umanità ha commesso il suo più grande errore, la Terza Guerra Mondiale. A causa delle armi di distruzioni di massa e le esplosioni su ogni parte del pianeta, la Terra sta ormai morendo su se stessa. I sopravvissuti, si ritrovano quindi costretti a cercare una nuova casa nello spazio.
Come Edge Maverick, un membro della Space Reconnaissance Force, avrete il compito di cercare nuovi possibili pianeti, sui quali sia possibile vivere. Ma, durante la vostra ricerca, vi imbettere in una distruttiva se non misteriosa forza che minaccia tutte le forme di vita esistenti e dovrete quindi combattere per il destino dell’intera galassia.
Sarete ovviamente aiutati dai soliti poteri nascosti, i vostri compagni e da una trama che non lascia molto all’immaginazione. E’ infatti vero che The Last Hope non ha una trama molto intricata, ma piuttosto scontata. I dialoghi, piuttosto terribili, non aiutano a rialzare le sorti di una storia già vista e rivista. In più, l’essere forzati a guardare delle scene d’intermezzo dalla (troppo) lunga durata, potrà decisamente colpirvi (negativamente). Fortunatamente, le cutscenes (ma non pausate) possono essere saltate e grazie ad un riassunto scritto potrete essere sicuri di non aver perso nulla di importante.

  • I personaggi

La forma “sempliciotta” della trama è accompagnata da un cast di personaggi che molto spesso vi daranno sui nervi. Sono il tipo di personaggi che penserete di incontrare in moltissimi altri giochi, dei clichè. Ci sarà l’dealistico senza speranza, pieno di fiducia negli altri; l’amica di infanzia che potrebbe essere un prossimo amore e così via.
Anche se durante la vostra avventura, i personaggi subiranno dei notevoli cambiamenti (durante la narrativa o le scene d’intermezzo), succederà sempre in un modo estremamente prevedibile che non riuscirà a farli “evadere” dal loro status di clichè.

  • Combattimento

Tenendo da parte i problemi legati ai personaggi ed alla trama, The Last Hope è un videogioco molto interessante soprattutto per il suo rinnovato sistema di combattimento. I mostri appariranno sullo schermo, ed una volta “sfidati”, saranno combattuti completamente in tempo reale, insieme al vostro gruppo composto al massimo da 4 persone. Controllerete esclusivamente uno dei personaggi e potrete muoverlo liberamente per il campo di battaglia provocando danni al nemico con i vostri attacchi, mentre, i rimanenti compagni si comporteranno come l’IA comanda. In ogni momento, potrete decidere di cambiare il personaggio con quelli che avete schierati. Ognuno di essi ha il suo stile di combattimento e sarà molto divertente tentare di utilizzarli tutti al meglio per carpirne ogni piccolo dettaglio o comunque, capire quale dei vostri compagni si adatta maggiormanete al vostro “modus operandi”.

  • Boss

Anche se gli scontri che affronterete potranno diventare piuttosto “movimentati”, non ricorrete sempre al classico “button-smashing”, specialmente per quanto riguarda i boss. Queste importanti battaglie in The Last Hope, sembrano aver ripreso molto dai multiplayer di massa come World of Warcraft, per trasformarsi in delle versioni (ovviamente) semplificate. Ogni boss richiede una speciale strategia per essere sconfitto (ma se il vostro party è molto potente, potrete anche ignorarle) e scoprirle durante il combattimento potrebbe semplificarvi molto la vita e diminuire sensibilmente la durata dello scontro.
Un altro aspetto ripreso dai MMOG è l’aggro (aggressione). Questi imponenti nemici girovagheranno per il campo di battaglia e potrete attirarli a voi con degli attacchi o delle abilità speciali atte a questa funzione, evitando che i boss possano attaccare i deboli maghi che, quindi, riusciranno ad utilizzare le loro potenti magie. Ottenuto l’aggro e mentre il vostro nemico si prepara per attaccarvi, se riuscirete a scansarvi con la giusta tempistica, romperete la loro linea di sguardo e li lascerete in uno stato confusionale, durante il quale potrete utilizzare dei controattacchi speciali.
Se riceverete o distribuirete abbastanza danno, potrete utilizzare un’altra potente funzione, il Rush Mode. Una volta attivata riceverete un buon assortimento di bonus e la possibilità di attaccare il nemico, insieme ai membri del vostro gruppo.


  • Bonus

Una parte molto interessante dei combattimenti, è probabilmente quella che riguarda la tabella dei bonus. Eseguendo dei compiti specifi, come eliminare un nemico solamente con le skills o ucciderne due con un solo colpo, aggiungerete una piccola piastra a questa griglia su schermo che vi concederà un riconosciemento extra alla fine di ogni battaglia. Potrete tenere 14 bonus attivi ogni volta, che saranno riportati di battaglia in battaglia. La customizzazione accurata di questi bonus, vi garantirà dei riconoscimenti extra diversi dopo ogni singolo scontro. Così facendo, avrete un’ottima flessibilità nel livellare il vostro personaggio, acquisirete cash o punti skill, minimizzarete gli oggetti restorativi che dovrete utilizzare o tutti i precedenti in ordine diverso. E’ inoltre possibile perdere queste “piastre” bonus ma, con un po’ di pratica e giudizio nel combattimento, non dovrebbe essere troppo difficile riuscire a mantenerli.

  • Il sistema di crafting

Quando non sarete impegnati nei vari combattimenti, esplorerete vaste ed aperte zone che andranno dalle spiagge ai deserti, alle montagne innevate e così via, senza dimenticare gli occasionali dungeon con i vari puzzle. Questi fantastici ma pericolosi ambienti, spesso contengono delle risorse che forniscono delle piante curative di valore o materiali grezzi, ammesso che nel vostro gruppo ci sia un membro che può raccoglierli. Queste provviste, insieme ad altre raccolte durante le battaglie (o comprate nei negozi), saranno quindi utilizzate per aiutarvi nella ricerca nel semplice ma potente sistema di creazione oggetti. Trovando le formule per gli oggetti durante il vostro viaggio o formando dei gruppi di ricerca (ed ovviamente pensando a lungo e molto profondamente), riuscirete a creare delle ricette per nuove armi, corazze, oggetti ed anche decorazioni per le vostre navi.

  • Grafica 7 – The Last Hope sfoggia una bellissima grafica nei suoi ambienti dettagliati enormi, nelle lunghissime cutscenes e nei personaggi in stile anime. Ma, qualche problema c’è. Sfortunatamente, utilizza un solo una manciata di design per i mostri, che vengono poi riutilizzati applicando diversi cambiamenti. Inoltre, è decisamente complicato giocarlo su una normale televisione, a causa dei suoi testi molto difficili da leggere. Il sistema di telecamere è piuttosto scomdo ed anche il semplice guardarsi intorno potrebbe trasformarsi in una sfida contro il nervosismo: a volte zooma senza alcun senso e sembra non sapersi comportare in luoghi stretti o quando si scendono delle scale.
    Probabilmente, però, il peggior difetto di The Last Hope è il design stile “bambola senza alcuna emozione o espressione” dei personaggi. Una scelta che rende i vari momenti “drammatici” piuttosto spiritosi.
  • Audio 6 – Il doppiaggio (inglese) non ha alcun senso ed a volte è piuttosto difficile poter collegare una voce ad un personaggio. Se però gli attori scarseggiano, quanto a qualità la soundtrack non ha niente da invidiare a nessuno. Grazie a Motoi Sakurab, le varie località che esplorerete, le situazioni che incontrerete ed i combattimenti che affronterete saranno perfettamente accompagnati da una musica sempre adatta.
  • Giocabilità 7 – Buona, intuitiva e semplice. A parte i controlli della telecamera, vi ritroverete a vostro agio.
  • Longevità 9 Una volta completato il gioco, ci saranno moltissime altre cose da fare. A parte i due livelli di difficoltà, ci sono moltissime quest secondarie da completare, ricette da trovare, oggetti da creare e dungeons bonus da esplorare. Potrete inoltre iscriversi a dei combattimenti in solo od in gruppo, per scalare la vostra strada sulla “ladder” e vincere dei premi. Potrete anche collezionare moltissimi trofei in battaglia, completando dei compiti specifici. Ed in caso la storia vi interessasse, ci sono diversi finali basati sulle relazioni che instaurerente come Edge Maverick durante il gioco.
  • Totale 7,5 – Se quello che cercate è un gioco di ruolo con una trama immersiva, allora Star Ocean: The Last Hope non ha molto da offrirvi. Ma, a parte i problemi relativi alla storia, i moltissimi extra ed il fantastico (quanto tattico e strategico) sistema di combattimento vi regalerà un’ottima esprienza videoludica.