Il mondo dei videogiochi ha appena assistito a un’esplosione: Nintendo Switch 2 è arrivata sul mercato con la forza di un terremoto, infrangendo record e riportando Nintendo al centro della scena globale. Ma mentre i riflettori illuminano la nuova console della casa di Kyoto, Sony osserva in silenzio, con la calma di chi ha già un piano. Dietro le quinte, però, qualcosa si muove. Gli investitori Sony iniziano a farsi domande, a esprimere dubbi. E se questa nuova generazione Nintendo fosse più pericolosa del previsto?
Hai già saputo delle novità nascoste dei nuovi Joy-Con che migliorano davvero l’esperienza?
L’ombra lunga di Switch 2: la paura non è nei numeri, ma nei bambini
Durante un incontro riservato agli investitori, qualcuno ha posto la domanda che molti avevano in mente ma nessuno aveva ancora osato articolare apertamente:
“Come farà Sony a non perdere i giovani cresciuti con Nintendo?”
La preoccupazione non nasce solo dal successo commerciale. Il punto è che Switch 2 non è più solo la console ‘dei bambini’. Con un hardware più potente, un parco titoli in espansione e un sempre maggior supporto dalle terze parti, Nintendo ha smesso i panni del giocattolo per indossare quelli di una piattaforma completa e trasversale. E questo rischia di rendere meno naturale la transizione a PlayStation una volta cresciuti.
La replica di Sony: non inseguire, ma evolversi
A rispondere con tono calmo e strategico è stato Hideaki Nishino, che ha dipinto uno scenario meno allarmante di quanto alcuni temano:
“L’industria cresce con ogni nuova uscita. Le novità aumentano l’interesse, accendono la curiosità, spingono l’intero ecosistema a evolversi. Non è una corsa a chi vende di più oggi, ma a chi costruisce meglio il domani.”
Sony, secondo Nishino, non ha alcuna intenzione di rincorrere Nintendo, né di replicarne la formula. La visione è un’altra: trasformare PlayStation in un ambiente narrativo e tecnologico immersivo, dove ogni sessione di gioco sia un’esperienza profonda, non un semplice passatempo.
PS5 è al centro di questa visione, grazie alla potenza tecnica e alle innovazioni come il DualSense, che rende il gameplay più fisico, sensoriale, vivo. In questo ecosistema, ogni titolo diventa parte di un mondo da esplorare, non solo da giocare.
PlayStation parla anche ai giovani, ma con linguaggi diversi
Accanto a Nishino è intervenuto Herman Hulst, leader creativo dei PlayStation Studios, che ha chiarito un punto essenziale:
“Non stiamo ignorando il pubblico giovane. Stiamo solo parlando la loro lingua in modo diverso.”
Sony non vuole catturare i bambini con mascotte colorate, ma avvicinarli attraverso mondi intelligenti, emotivi, riconoscibili. È per questo che titoli come:
- Astro Bot riescono a stupire grandi e piccoli con un platform ricco di idee,
- Spider-Man conquista i ragazzi con una narrazione moderna e dinamica,
- Horizon si fa amare da nuove generazioni, soprattutto da un pubblico femminile che trova finalmente una protagonista forte e sfaccettata.
Ma non finisce qui. Hulst ha ricordato che Sony sta portando i propri universi anche fuori dal videogioco: film, serie TV, anime. Un’espansione culturale che ha un solo obiettivo: rendere PlayStation un marchio che vive anche lontano dalla console. Un’identità riconoscibile, trasversale, che si respira anche quando si spengono i joystick.