Metal Gear Solid: Portable Ops

Un nuovo gioco di azione della serie leggendaria di Metal Gear Solid, giunto su PSP con una storia successiva agli eventi di MGS3: Snake Eater e un’innovativa modalità online, per poter reclutare nuovi camerati da portare in battaglia. Caratteristiche: contiene tutti i fatti rimasti ancora inspiegati nella serie e permette di scoprire un approccio nuovo al mondo di Metal Gear; innovativo sistema di reclutamento dei compagni e una nuova opzione in combattimento “Bandiera Bianca” per arrendersi al nemico invece che soccombere e ricominciare la partita; cinematiche spettacolari realizzate da Ashley Wood; svela i misteri rimasti inspiegati nel corso della serie e incontra tutti i personaggi che l’hanno resa celebre, d Big Boss a Major Zero. Metal Gear Solid non è mai stato soltanto un gioco a tutti gli effetti è sempre stato, anche e soprattutto, emozione e adrenalina pura. A fare da spalla ad un gamaplay assai raffinato, tutti i tre capitoli della serie hanno avuto una trama interessante e ben sviluppata, radicata su di una sceneggiatura impeccabile e costellata di Cut-Scene dirette magistralmente. Oltre che per mezzo dei soliti dialoghi radiofonici, la trama procede grazie a piccole scene realizzate non più con il motore di gioco, ma attraverso stilizzate tavole dinamiche. Portable Ops adatta alle capacità della PSP il motore grafico di Snake Eater. Il risultato finale è decisamente gradevole, soprattutto per quanto riguarda realizzazione dei personaggi e delle loro movenze. Le modellazioni poligonali sono ricchissime, dettagliate, animate in maniera ineccepibile. Meno impressionanti gli ambienti di gioco: l’ampio riuso di texture non sempre efficaci fa perdere un po’ il gusto visivo, a causa anche di architetture poco variegate, salvo rare eccezioni. L’accompagnamento sonoro di Portable Ops è, come da tradizione, magistrale. Non solo stupisce la gamma di brani che accompagna i movimenti felpati dei soldati e le loro “azioni di forza”, alternando sonorità e ritmi guerreschi in maniera ineccepibile, ma il già citato lavoro di doppiaggio, che interessa le sequenze filmate come gli interventi vocali “in game” dei soldati, è davvero perfetto.

Konami, all’atto dello sviluppo di Portable Ops ha saggiamente tenuto conto del fatto che la consolle PSP è sempre un apparecchio portatile. E proprio questo deve aver spinto Kojima a suddividere il gioco in tante piccole missioni da risolvere in breve tempo. Queste missioni durano pochi minuti e si tratta spesso di raggiungere una determinata locazione, di catturare un certo individuo, di raccogliere qualche documento di scottante importanza, di sabotare qualche impianto, ecc. In questi brevi schemi tuttavia, vi è contenuta tutta l’essenza di un Metal Gear Solid; appostamenti furtivi, sparatorie (da evitare, possibilmente), corpo a corpo tramite il CQC, ovvero una serie di combo attivabili con il tasto Quadrato, stordimenti infingardi, dialoghi via codec chilometrici e chi più ne ha più ne metta. Se da un lato dispiace tutto sommato che sia andata perduta quella fantastica sensazione di continuità tipica degli episodi per le console casalinghe, da un lato la scelta di dare la possibilità di salvare il gioco dopo ogni missione crea i presupposti di inserire l’UMD del gioco anche quando si è fuori casa, per qualche partita veloce. Peccato soltanto che qualche missione si assomigli un pò troppo, sia come ambientazioni che come obiettivo primario e che a differenza delle varie controparti casalinghe si possano trasportare soltanto quattro oggetti. ero pilastro portante del gioco, la modalità online di Portable Ops è ricca di contenuti e piacevole da giocare. Raccogliendo in eredità le classiche opzioni da FPS (Death Match, Cattura la Bandiera) ed offrendo l’opportunità di giocare in modalità Ad-Hoc e infrastruttura fino a 6 giocatori, o addirittura in Game Sharing per 2 utenti, il Metal Gear portatile guadagna non pochi punti. Soprattutto per il fatto che gli eserciti a disposizione dei giocatori saranno gli stessi costruiti durante le partite in Sìngle Player: questo spingerà gli utenti più competitivi ad “esaurire” letteralmente il Solo Mode, cercando attentamente in ogni livello i soldati più capaci da arruolare nelle proprie fila, o le armi più efficaci. Il gioco in rete si divide sostanzialmente in due tipologie di partite: mentre nella modalità libera è possibile sfidarsi per il piacere della competizione, durante i match “classificati” si corre il rischio di perdere definitivamente i propri soldati, catturati dal nemico in caso sia lui a prevalere.