Gli eventi narrati in questo titolo targato Lucas Arts (conosciuto per i vari Star Wars e i numerosi consensi ottenuti proprio dal suo ultimo capitolo, “Il Potere della Forza”) prendono luogo in uno scenario post apocalittico in cui lo scioglimento dei ghiacci ha causato un’esondazione del Mississippi sommergendo la parte centrale dell’America del nord e, a causa di un conseguente fallimento della politica federale, si è verificata una spaccatura (da quì il nome del gioco) in due grandi fazioni. A est troviamo l’alleanza atlantica che sarebbe quella più a stretto contatto con l’Europa in cui si è puntato tutto sull’evoluzione tecnologica e di avanzamento nella cibernetica, mentre a ovest troviamo la Repubblica di Pacifica o pacificani, i quali condividono maggiormente la politica asiatica e hanno a loro volta optato per un’evoluzione più scientifica sfruttando la genetica e ristrutturando il DNA con ovvi dissensi dall’altra fazione.
Come spesso succede, nel 2161 l’alleanza decide di attaccare i pacificani iniziando da San Francisco con la scusa di un attacco preventivo causato dai loro improvvisi armamenti (riferimenti puramente casuali?) generando però un conflitto più ampio del previsto per cui ci ritroveremo a combattere insieme ad un soldato dell’alleanza: Jet Brody. Facendo parte dell’alleanza veniamo armati di tutto punto, esplosivi inclusi, ma essendo più propensi alla tecnologia avremo a disposizione (insieme ad una tuta a mò di Halo) il trinceratore, una particolare arma capace di modificare a nostro piacimento il territorio circostante generando buche per difenderci dalle incursioni nemiche oppure facendo apparire delle colline o delle vere e proprie colonne come per magia per una longevità globale che non supera le 11-12 ore di gioco con difficoltà media.
Facendo parte di un genere in cui ormai si è visto di tutto i Day 1, il team di sviluppatori, pensato di prendere qualche spunto da pietre miliari come Halo e Gears of War per quanto riguarda l’estetica di tuta ed armi decidendo invece di puntare molto sul fattore terraformante del trinceratore, la cui implementazione è un fattore da non sottovalutare. Ci troveremo a doverlo usare spesso per risolvere alcuni (semplici) enigmi, per arrivare in posti elevati normalmente inaccessibili innalzando una serie di colonne con altezze differenti o magari schiacciare i nemici stessi contro il soffitto qualora ci trovassimo in stanze troppo strette per combattere al meglio o più semplicemente creare o disfare trincee a nostro piacimento nonché un’interessante fase su uno strano mezzo tutt’ altro che semplice da manovrare in cui potremo creare rampe o fare vari “lavori stradali”.
Galleria immagini per questo articolo | |||
Ovviamente avremo anche a nostra disposizione un arsenale molto vasto (sebbene se ne possano usare solamente due per volta) e fra le novità abbiamo un’interessante missile capace di andare sotto-terra per poi esplodere al nostro comando, il tutto con effetti di rigonfiamenti o di esplosioni del terreno che viene modificato in maniera del tutto realistica tra zone dissestate e crolli di vario tipo. I nemici non sono troppo vari e pecca del gioco è il trovarci spesso ad usare più le armi da fuoco convenzionali che il nostro trinceratore poiché i combattimenti da un lato risultano essere sempre adrenalinici ed esaltanti grazie ad un’IA sufficiente considerando le situazioni in cui si troveranno i nostri nemici, anche se con comportamenti che talvolta rasentano il ridicolo rendendoli facili bersagli.
La componente online rappresenta per intero il multiplayer di Fracture e va ad alzare la votazione infatti affrontare avversari in scontri di terraformazione è davvero divertente se pur con qualche piccolo problema di lag. Oltre alle solite modalità come scontri tra fazioni e cattura la bandiera, ci sono “Irruzione” in cui vince la squadra che per prima occupa la base avversaria e “Scavo” in cui le due squadre devono innalzare delle colonne dal terreno che risulta essere quantomai originale.
Tecnicamente il gioco risulta molto strutturato, e ciò lo si può constatare fin dalla prima volta in cui vedremo gli effetti subiti dal terreno poiché oltre ad essere di buona fattura grazie alla scelta di texture azzeccate ed effetti particellari molto ben curati, esso riguarda ogni singolo centimetro delle tre aree (non troppo varie) di gioco in cui ci troveremo, con un particolare riferimento all’ultima zona in cui agiremo sotto la neve che rende giustizia la motore grafico usato. Se da un lato però il motore grafico mostra tutta la sua validità insieme a certe aree delle mappe come dei cunicoli, meno dettagliati sono realizzati i nemici ed il protagonista stesso e negli ultimi le animazioni risultano troppo superficiali mentre risultano discretamente curate quelle del protagonista ma sporadicamente ci capiterà di assistere a dei cali di frame rate che si verificano sopratutto durante i salvataggi e i checkpoint restando abbastanza fluido e nella versione per PS3 capita che il gioco si blocchi senza alcuna possibilità se non quella di resettare, per il resto le scene di intermezzo sono da scartare e la trama stessa non riesce a coinvolgere nè tanto meno ad emozionare il giocatore nonostante l’inizio facesse presagire l’opposto..
Il comparto audio se la cava con meno danni. I suoni di esplosioni e altri effetti d’accompagnamento come gli spari risultano essere ben curati. Molto gradevole il tema principale grazie alla collaborazione di Michael Giacchino, ma gli altri brani non riescono ad essere altrettanto incisivi e il doppiaggio italiano è poco espressivo e ripetitivo.
Voto: 7
Trama blanda e certe fasi risultano essere semplicemente scontri a fuoco così come già visto in molti altri titoli, mentre soddisfacente è il livello grafico (soprattutto quello dell’ambiente) così come l’utilizzo del trinceratore usato seppur in maniera alquanto limitata. Ottime le partite in multiplayer invece il cui ampio uso è rende tutto più interessante aumentando il divertimento dei giocatori. Non è malaccio ma poteva essere potenzialmente qualcosa in più..