Lista dei giochi EA chiusi negli ultimi anni

EA e la chiusura dei server: oltre 60 giochi disattivati tra il 2023 e il 2025

Negli ultimi anni, Electronic Arts ha accelerato la propria trasformazione interna, puntando su grandi franchise e progetti ad alto impatto mediatico. L’espansione dell’universo di Star Wars, il rilancio delle serie sportive e la preparazione del prossimo Battlefield hanno spinto EA verso scelte drastiche, tra cui la chiusura definitiva dei server di oltre 60 giochi in soli tre anni. Una strategia che, se da un lato ottimizza le risorse, dall’altro alimenta la frustrazione della community, soprattutto tra i fan più affezionati ai titoli storici o di nicchia.

2023: l’anno nero per il multiplayer EA

Il 2023 è stato particolarmente doloroso, con ben 25 titoli colpiti dalla disattivazione dei server. Tra questi, giochi iconici come:

  • Battlefield 1943, Bad Company e Bad Company 2
  • Crysis 3, Dante’s Inferno, Dead Space 2
  • FIFA 16–21, Madden NFL 18–19, NBA Jam: On Fire Edition
  • Medal of Honor: Airborne e Warfighter
  • Apex Legends Mobile e l’intramontabile Kingdoms of Amalur: Reckoning

L’abbandono progressivo dei capitoli sportivi annuali riflette una politica ben consolidata: spingere i giocatori verso le versioni più recenti, eliminando il supporto per le vecchie edizioni, anche a pochi anni dall’uscita.

2024: tagli su classici di corse e giochi mobile

Anche il 2024 ha visto 21 giochi perdere il supporto online. Colpiti duramente i fan dei racing game:

  • F1 dal 2011 al 2014, F1 Race Stars, Micromachines World Series
  • Battlefield 3, Battlefield 4 e Hardline (versioni PS3/Xbox 360)
  • Titoli minori ma con un seguito fedele come Rocket Arena e Super Mega Baseball 2
  • Diversi giochi mobile: Kim Kardashian: Hollywood, F1 Mobile Racing, Disney Sorcerer’s Arena

Una delle disattivazioni più simboliche è stata quella di FIFA 22, a meno di tre anni dal lancio, confermando che EA considera obsolete le sue IP sportive a ritmi sempre più serrati.

2025: rimozioni eccellenti e fan in rivolta

Nei primi sei mesi del 2025, sono già 15 i giochi a cui è stato tolto il supporto. Tra questi, alcune decisioni hanno generato forti reazioni:

  • The Simpsons: Tapped Out, chiuso dopo 12 anni di attività
  • NCAA 14, considerato un titolo di culto e ancora molto giocato grazie alle mod
  • Rory McIlroy PGA Tour, UFC 3, EA Sports UFC Mobile 2
  • Giochi mobile come Blood & Glory, Eternity Warriors 4, Frontline Commando

Sul fronte sportivo, Madden NFL 21 chiuderà il 30 giugno, mentre Madden NFL 22 seguirà il 20 ottobre. Anche FIFA 23 vedrà terminare il suo supporto il 12 dicembre.

La chiusura di The Simpsons: Tapped Out ha lasciato orfani migliaia di giocatori attivi. Nonostante il gioco generasse ancora una base utenti solida, EA ha deciso di concentrare le risorse altrove, una scelta che alcuni vedono come miopia strategica.

Le motivazioni dietro le chiusure

Il principale fattore che spinge EA a queste decisioni è la sostenibilità economica: mantenere server attivi ha costi elevati, e per giochi con bassa utenza attiva la spesa non è giustificabile. Tuttavia, molti utenti lamentano la mancanza di trasparenza e la brevità del supporto post-lancio, soprattutto per i giochi mobile e sportivi.

L’annullamento del progetto Black Panther, un’IP attesissima, ha alimentato ulteriori critiche, rafforzando l’idea che EA stia puntando esclusivamente sui suoi franchise più redditizi, lasciando indietro titoli sperimentali o con fanbase minori.

Con l’arrivo di Battlefield 6 e nuovi titoli Star Wars, il trend delle chiusure potrebbe continuare. La logica sembra chiara: consolidare le risorse su meno giochi ma con maggiore impatto commerciale. Una strategia comprensibile dal punto di vista aziendale, ma che rischia di spezzare il legame storico con una parte importante della propria community.

Per molti, Electronic Arts sta diventando sempre più orientata al profitto e meno alla longevità e conservazione del suo catalogo, sacrificando la storia in nome del futuro.