A quindici anni dall’uscita del leggendario Dante’s Inferno di Visceral Games, emergono finalmente documenti interni, concept art e un copione completo di 240 pagine che rivelano come doveva essere Dante’s Inferno 2: Purgatorio, il seguito mai realizzato del capolavoro del 2010. Un progetto tanto ambizioso quanto visionario, pensato per unire la Divina Commedia di Dante Alighieri e il Paradise Lost di John Milton in un’unica epopea di redenzione e dannazione.
La storia avrebbe portato Dante in un nuovo viaggio, questa volta verso la luce del Purgatorio, per salvare Beatrice e sventare una nuova guerra tra Paradiso e Inferno. L’avventura si sarebbe aperta nel Giardino dell’Eden, con un sogno in cui Dante rivede Beatrice e una figlia neonata, per poi sprofondare ancora una volta nelle tenebre. Da lì, avrebbe avuto inizio l’ascesa attraverso nove livelli del Monte del Purgatorio, ciascuno ispirato a un peccato capitale e caratterizzato da ambienti verticali e aperti, colmi di segreti, enigmi e boss fight colossali.
Il team di sviluppo aveva deciso di rompere con la struttura lineare e “a tunnel” del primo capitolo, puntando a una formula più esplorativa e cinematografica, ispirata a Uncharted 2 e God of War 3. Dante non sarebbe stato solo un guerriero, ma anche un esploratore: avrebbe potuto scalare pareti, saltare tra crepacci e interagire con architetture angeliche invisibili, unendo spiritualità e fisicità nel percorso verso la salvezza. Jonathan Knight, creative director del progetto, parlava di un gioco “più realistico, credibile e interattivo”, in cui ogni ambiente rifletteva la lotta interiore del protagonista.
Il copione, firmato da Joshua Rubin (Assassin’s Creed II), raccontava una storia molto più profonda e drammatica. Dante avrebbe incontrato Lucifero, Lilith, Gabriele, Uriel e persino San Michele, mentre Beatrice, Lucia e Virgilio lo avrebbero accompagnato lungo il cammino di espiazione. Il tema centrale era la fede contro l’inganno, la redenzione contro la colpa. In un crescendo di tradimenti e rivelazioni, Dante avrebbe scoperto di essere stato un burattino nei piani di Lucifero, fino allo scontro finale nel Giardino dell’Eden in fiamme: un duello mistico in cui Beatrice, ormai corrotta, avrebbe pugnalato Michele, liberando di nuovo il Signore dell’Inferno.
Sul piano del gameplay, Dante’s Inferno 2 avrebbe introdotto una barra di “Faith Meter” legata a poteri spirituali evoluti:
- Spirit Jump, per superare grandi distanze.
- Possession, per controllare temporaneamente i nemici.
- Spirit Dash e Spirit Dodge, movimenti rapidi per affrontare scontri dinamici.
- Spirit Mode, trasformazione temporanea in un essere angelico, con poteri devastanti e visuali spettacolari.
Le boss fight sarebbero state veri e propri eventi cinematografici: battaglie contro demoni giganti, arcangeli ribelli e legioni celesti, culminanti in un epico scontro aereo con Lucifero tra le nuvole del Paradiso. Accanto alla campagna principale, il team progettava una modalità cooperativa e competitiva online ispirata al DLC Trials of St. Lucia: scontri tra angeli e demoni per il controllo di aeronavi celesti, pensati per unire narrativa e multiplayer, anticipando di anni alcune dinamiche oggi comuni negli action RPG.
Il finale previsto per Dante’s Inferno 2: Purgatorio sarebbe stato tanto spettacolare quanto tragico. Beatrice, ormai posseduta da Lucifero, avrebbe tradito Dante e ucciso San Michele, facendo precipitare il protagonista di nuovo al centro dell’Inferno. Ma una visione di Santa Lucia avrebbe rivelato che la caduta faceva parte di un disegno più grande: l’annuncio del capitolo conclusivo, Dante’s Inferno 3: Paradiso, in cui Dio stesso avrebbe deciso di distruggere il sistema corrotto del Paradiso e dell’Inferno, dando vita a un’apocalisse tra cielo, terra e abissi.
Sebbene il progetto sia stato cancellato, l’eredità di Purgatorio vive ancora. Molti dei creativi coinvolti portarono le idee concepite per il sequel in altri titoli iconici come Dead Space 3, Uncharted 3 e God of War (2018). La visione di un Dante più umano, sospeso tra fede, colpa e ribellione, resta un sogno irrealizzato ma ancora vivo nell’immaginario dei fan.
Se fosse stato completato, Dante’s Inferno 2 avrebbe potuto ridefinire il genere hack and slash, fondendo spiritualità, azione e introspezione come mai prima d’allora. Oggi, quei documenti e concept riemersi ci mostrano non solo un sequel perduto, ma un frammento di ciò che il medium videoludico avrebbe potuto diventare: un moderno poema epico, dove il peccato si trasforma in arte e la redenzione in leggenda.