Il Presidente di Capcom, Haruhiro Tsujimoto, ha lanciato un segnale d’allarme per l’industria dei videogiochi, sottolineando che il prezzo medio dei titoli non è più all’altezza dei crescenti costi richiesti per la creazione di queste esperienze interattive.
Secondo Capcom i videogiochi costano poco
In un’intervista rilasciata ai giornalisti di Nikkei, Tsujimoto ha fatto riflessioni profonde sull’andamento dell’industria dell’intrattenimento e sui cambiamenti che l’hanno caratterizzata negli ultimi anni.
Uno dei punti cruciali sollevati dal Presidente di Capcom riguarda l’incessante aumento dei costi di sviluppo. La creazione di un videogioco moderno richiede una notevole quantità di risorse finanziarie, umane e temporali, che vanno dalla realizzazione di grafiche di altissima qualità all’implementazione di meccaniche di gioco all’avanguardia. Questi sforzi, pur essendo essenziali per garantire un’esperienza di gioco straordinaria, impongono una pressione finanziaria considerevole sulle case di sviluppo.
Tsujimoto ha delineato la strategia futura che Capcom intende adottare per affrontare questa sfida. Ha evidenziato come le piattaforme mobili rappresentino il nuovo “territorio di conquista” per l’azienda giapponese. “Per molti anni il PC è stata la nostra piattaforma principale”, ha spiegato Tsujimoto, sottolineando l’importanza cruciale di questa piattaforma per il successo di Capcom. “Attualmente vendiamo i nostri videogiochi su PC in 230 Paesi e regioni. In futuro il PC continuerà ad essere la nostra piattaforma principale, ma speriamo di raggiungere quanto prima il nostro obiettivo interno delle 100 milioni di copie vendute dai nostri videogiochi tripla A su smartphone”.
Questa strategia indica un approccio flessibile all’evoluzione del mercato dei videogiochi. Mentre il PC mantiene una posizione centrale nella distribuzione dei titoli di Capcom, l’espansione verso le piattaforme mobili offre opportunità di crescita significative, consentendo all’azienda di raggiungere un pubblico ancora più vasto.