Data di uscita annunciata per Death Stranding 2

Death Stranding 2: Kojima svela una novità per i Boss

In vista del lancio di Death Stranding 2: On the Beach, atteso per giugno 2025 su PlayStation 5, Hideo Kojima ha condiviso un dettaglio che sta già dividendo la community. Durante un nuovo episodio di Koji Pro, il celebre game designer ha annunciato una funzionalità inedita: la possibilità di saltare le battaglie con i boss, senza compromettere la progressione narrativa.

Combattimenti Saltabili: Una Scelta Volontaria

Nel nuovo titolo, se un giocatore verrà sconfitto durante uno scontro con un boss, potrà scegliere di non riprovare e procedere oltre. A spiegare la meccanica è stato l’utente Genki_JPN, che ha tradotto l’intervento di Kojima. Dopo la sconfitta, apparirà una schermata di morte con un’opzione per saltare lo scontro: il gioco mostrerà immagini e testi che illustrano l’esito narrativo della battaglia, mantenendo intatta la coerenza della trama.

Più Accessibilità, Senza Rinunciare alla Sfida

Questa funzione non rimuove la sfida per chi desidera affrontarla: i boss potranno comunque essere combattuti e sconfitti come da tradizione. L’opzione è totalmente facoltativa, pensata per includere:

  • giocatori meno esperti
  • chi preferisce esplorazione e storia
  • utenti che vogliono evitare frustrazione e blocchi

Kojima sottolinea che non si tratta di semplificare il gioco, ma di espanderne l’accessibilità, senza sacrificare l’intensità per chi cerca un’esperienza completa.

Boss più Complessi, Storia più Ricca

Questa scelta lascia intendere che i boss di Death Stranding 2 saranno più elaborati e impegnativi rispetto al primo capitolo. Se gli scontri fossero stati banali, Kojima Productions non avrebbe avuto la necessità di offrire un’alternativa narrativa così strutturata. La possibilità di bypassare i combattimenti è dunque anche un modo per non ostacolare l’avanzamento della trama, pur mantenendo la tensione narrativa intatta.

L’introduzione di boss skippabili rappresenta un passo audace e innovativo per il medium videoludico. Se da un lato potrebbe far storcere il naso ai puristi dell’azione, dall’altro riflette la visione inclusiva di Kojima: ogni giocatore deve poter vivere la sua esperienza, senza barriere e con la massima libertà. Resta da vedere come questa meccanica influenzerà la ricezione del gioco una volta rilasciato, ma una cosa è certa: Death Stranding 2 sarà molto più che un semplice sequel.