Anteprima Journey

TheGameCompany si impegna per la distribuzione di un titolo davvero particolare. Journey non è un videogioco come tutti gli altri, ma è qualcosa di molto più profondo, astratto ed emozionale. Journey vi vedrà confrontarvi con tante difficoltà e non avrete nessun aiuto, sarete solamente voi. Questo è quello che Jenova Chen (designer del titolo) voleva creare, Journey.


Al giorno d’oggi la tecnologia la fa da padrone, permettendo all’uomo di sentirsi potente, intoccabile. La verità, è che l’uomo nel mondo è la parte insegnificante. Un piccolo puntino nell’universo. La sensazione che Chen ha voluto ricreare con Journey è proprio quella, la sensazione di “piccolo”.

La sensazione si fa subito sentire non appena la dimostrazione del gioco comincia, mostrando che ci troviamo in un deserto. Voi stessi (il personaggio) non siete altro che una forma astratta sotto un cappuccio. I comandi sono semplici, utilizzerete “sixaxis tilt-sensing” per muovere la telecamera, controllerete il personaggio con la levetta sinistra ed avrete un tasto per saltare e uno per… cantare. Quello che salta subito all’occhio è proprio il senso di desolazione che il gioco vuole trasmettere al giocatore. Questo titolo non dà risposte da subito, sarete voi a doverle cercare.

L’obiettivo principale, almeno nella dimostrazione, sembra essere un’enorme montagna che la telecamera provvedere immediatamente a farci notare. Potrete muovervi nella sabbia discendendo da alcune piccole colline ed addirittura “surfare” alcune parti del deserto. Più avanti, incontrerete alcune rocce che si illuminano al tocco. La loro funzione rimane ancora segreta in quanto Chen non ha voluto svelare nulla.

Più avanti un ponte da attravesare è distrutto e così il personaggio scende, fluttuando nell’aria, sotto di esso. Più in fondo troverà alcuni piccole parti fluttuanti. Chen spiega che questi non sono altro che la valuta del gioco che vi permetterà di volare. Vi troverete ad ammirare una vera e propria cascata di sabbia ed un enorme roccia adornata da geroglifici. Sono queste le particolarità che potrete notare in questo titolo e nessuno vi spiegherà a cosa servono. Più precisamente, il gioco non ha una narrativa a voce ed il vostro personaggio non parlerà mai. Saranno proprio queste particolarità a raccontarvi la “storia”.

Journey è un’avventura desolata, ma non sarete completamente soli, non se lo vorrete, almeno. Potreste incontrare un altro giocatore (solamente uno alla volta) che potrebbe unirsi a voi nel viaggio. Il meccanismo è molto particolare: potrete incontrare un’altra persona ma sta a voi decidere se unirvi all’altro. Non potrete comunicare se non attraverso il canto. Sì instaurerà una sorta di relazione con il vostro compagno di viaggio, sempre diversa. Potrete ignorarlo, oppure unirvi a lui. O forse lo vedrete come un avversario. Finire il gioco completamente da soli è una vostra decisione, ma incontrare un’altra anima solitaria in essa è sicuramente un impatto emotivo molto forte.

Questo titolo non è sicuramente per tutti. Per chi sta cercando un’avventura che non sia basata sui soliti cliché dei videogiochi attuali, ma qualcosa di più “spirituale” ed astratto, sicuramente è il titolo perfetto. La grafica ed i suoni si fondono per creare un’esperienza unica. Anche se vi sentite già pronti per partire, purtroppo per la distribuzione di Journey su Playstation Network, dovrete aspettare il prossimo anno.