Diciamoci la verità, chi non sogna di trasferirsi in Giappone? Da oggi farlo potrebbe risultare più semplice di quanto lo si pensa. Il Ministero di Giustizia giapponese ha deciso di ridurre i tempi per la richiesta di una residenza permanente nel paese, facilitando allo stesso tempo i requisiti per ottenerla nei confronti ovviamente di ricercatori stranieri, professionisti o qualificati in un settore.
Trasferirsi in Giappone è facile?
La nuova legge consente ai cittadini stranieri di ottenere lo status di residente dopo solo un anno. Fino al 2012 tutti gli stranieri avevano diritto alla richiesta del VISA solo dopo aver vissuto 10 anni nel paese. Fino al 2012, la legge sull’immigrazione introduceva la classificazione dei lavoratori stranieri per punti. In altre parole, maggiori erano le competenze e la formazione e più erano i punti assegnati alla persona.
Chi aveva almeno 70 punti poteva ricevere il titolo di professionista altamente qualificato e aveva il diritto alla residenza in 5 anni circa. I recenti cambiamenti hanno portato il Ministero di Giustizia a diminuire drasticamente i tempi, assegnando lo status di residente in soli 3 anni se si hanno 70 punti o un solo anno per chi ha 80 punti. Il sistema a punti è suddiviso in categorie, si parte dal livello accademico al successo nel lavoro, lo stipendio, età e licenze.
Avere un dottorato permette di ottenere 30 punti, con un Master i punti sono 20, se si ha reddito annuo di 30 milioni di yen (260 mila euro) si ottiene fino a 50 punti o 40 punti per chi raggiunge i 25 milioni di Yen. Attualmente in Giappone vi sono 6.298 cittadini stranieri tra professionisti e qualificati.
Per avere maggiori info vi rimandiamo al sito del Ministero di Giustizia giapponese.