In un periodo in cui gli sviluppatori sembrano aver quasi abbandonato la realtà virtuale, arriva Unknown Fate, ed oggi su gentile concessione 1C Publishing vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.
Unknown Fate Recensione
Dopo aver recensito Another Sight, quest’oggi vogliamo parlarvi di un altro gioco Made in Italy, sviluppato da Marslit Games. Unknown Fate trasporta il giocatore in un mondo surreale e confusionario, con una trama dai tratti incerti ma dalle ambientazioni suggestive ed originali.
La storia viene raccontata nell’arco di 3 ore, giocabile sia con che senza visore, quest’ultima opzione da preferire per una maggiore immersione, in un gioco in cui il walking simulator si fonde al puzzle.
Nel corso dell’avventura siamo chiamati a risolvere enigmi ambientali e sconfiggere nemici utilizzando una sorta di artefatto dotato di poteri magici, in grado di sparare delle sfere di luce con le quali interagire con gli elementi oltre che eliminare le minacce.
Gli spostamenti tra una zona e l’altra avvengono attraverso il teletrasporto,arricchendo la storia con flashback in bianco e nero, stravolgendo il comparo grafico dai tratti oscuri. Durante queste fasi dovremo interagire con elementi specifici per attivare delle cutscene pronte a raccontarci il passato del protagonista, svelando dei retroscena.
Purtroppo però se da una parte il titolo giocato in VR offre un’esperienza coinvolgente, dall’altra la magia dell’atmosfera creata dal piccolo team, viene spezzata dalla totale assenza di mani virtuali, sostituendole con i controller.
Altro problema è legato ai combattimenti, durante i quali dovremo sparare delle sfere di luce contro i nemici, tutti dotati del medesimo modello poligonale e dalle animazioni non propriamente eccelse.
Il più delle volte ci ritroveremo ad assistere a cutscene in cui il protagonista agisce autonomamente, dandoci la sensazione di trovarci in un film piuttosto che un gioco. Fin dai primi minuti di gioco è possibile assistere ad una serie di eventi confusionari quanto surreali, in grado di alimentare allo stesso tempo la curiosità del giocatore.
Unknown Fate inizia in una piccola cittadina, frutto della nostra immaginazione, le cui strade sono in rovina a causa di un evento apocalittico imminente, costringendoci ad avanzare seguendo delle sfere di luce, giungendo in un giardino che ricorda vagamente quello di Alice nel paese delle meraviglie, popolato da strane creature.
In un primo momento abbiamo la sensazione di trovarci in scenari composti da assets messi a caso, allo scopo di arricchirli il più possibile, ma con il progredire della storia ogni elemento ricoprirà un ruolo chiave nel passato del protagonista, da una giostra con la quale interagire a strutture monolitiche.
Dire che Unkown Fate è ispirato per certi versi a NERO non è errato, dai misteriosi personaggi incontrati alle ambientazioni oscure, dove la narrazione ricopre un ruolo chiave per l’intera durata dell’avventura.
Perdere la vita a causa di un salto nel vuoto o durante gli scontri, ci farà ricominciare la partita dall’ultimo checkpoint raggiunto, con caricamenti ridotti all’essenziale, dandoci la possibilità di tornare in azione in poco tempo.
E se il comparto grafico di tutto rispetto riesce ad immergere il giocatore per l’intera durata del titolo, non possiamo negare di come anche il comparto audio giochi bene le sue carte, con suoni, musiche e rumori che si sposano alla perfezione con gli eventi proposti.
Unknown Fate è un’esperienza di gioco che seppur giocabile senza il visore, merita di essere affrontata in realtà virtuale, in grado di distaccare l’attenzione del giocatore dalla realtà per catapultarlo in un mondo surreale.