Dai creatori di Contrast arriva un nuovo capolavoro firmato Compulsion Games, parliamo di We Happy Few, ambientato nell’Inghilterra degli anni 60 in cui l’assunzione di allucinogeni è obbligatoria in quanto è severamente vietato essere tristi. Ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione dopo aver messo le mani sulle edizioni Xbox One e PC in Anteprima.
We Happy Few Recensione
Ci troviamo a Wellington Wells, una cittadina tipica della provincia inglese situata nel sud ovest dell’Inghilterra, dove la pioggia e la nebbia incessanti accompagnano questa triste avventura, in uno scenario in cui il protagonista Arthur Hastings (miglior impiegato del mese), trascorre le sue giornate a censurare gli articoli di giornale.
We Happy Few è ambientato cronologicamente parlando a 3 anni dall’invasione delle forze naziste sul suolo britannico, i bombardamenti hanno raso al suolo la maggior parte delle cittadine inglesi fatta eccezione per un nucleo centrale.
A causa dell’assunzione di un allucinogeno forzato dal governo, Arthur si ricorda vagamente di avere un fratello di nome Percival e trascorre le sue giornate in maniera lineare e ripetitive.I cittadini vengono chiamati ad ingerire delle pillole giornalmente in grado di mascherare la miseria che li circonda, dando loro la sensazione di trovarsi nel paese dei balocchi.
Un topo morto diventa ai loro occhi una deliziosa pignatta, un palazzo in rovina una splendida dimora e cosi via dicendo. Un giorno Arthur smette di prendere le sue pillole iniziando a vedere il mondo come realmente è, braccato dalle guardie per l’intera durata dell’avventura.
We Happy Few si propone come un survival in prima persona con un sistema di crafting basilare e intuitivo, ridotto all’essenziale. Pugni, mazze, spranghe, sassi, bottiglie, ogni o quasi oggetto capiti a tiro può essere utilizzato come arma per sopravvivere ai nemici.
Come ogni survival che si rispetti, anche in We Happy Few ci ritroveremo non solo a contrastare gli attacchi dei nemici evitando in molteplici occasioni di trovarsi sul loro cammino, ma anche a tenere sotto controllo la barra della fame o sete e cercare di non assumere le pillole, disintossicandosi completamente.
Iniziare un combattimento con una guardia ci porterà molto spesso ad avere a che fare anche con degli alleati, il che dimostra di come un approccio diretto sia da evitare, spingendo il giocatore a strisciare come un roditore nell’ombra evitando di essere scoperto.
Nel corso dell’avventura ci capiterà spesso di imbatterci in cittadini o nemici che indossano delle maschere in grado di celare le proprie emozioni, obbligandoli a sorridere per tutto il tempo con o senza l’ingerimento delle pillole.
Ci viene data la possibilità di interagire con molti cittadini, i quali ci aiuteranno ad uscire a volte da spiacevoli situazioni, cosa che non è possibile fare con i più ostili, i quali saranno sempre pronti a suonarcele di santa ragione, ponendo fine alla nostra esistenza.
We Happy Few riprende in parte le meccaniche di gioco a cui Bethesda ci ha abituati con Fallout, dalla barra della navigazione collocata in alto al sistema di combattimento, crafting, missioni e recupero di risorse, il tutto condito con il free roaming in un mondo aperto.
A differenza della Game Preview o Early Access su Steam, la versione disponibile da oggi è completa, corredata da una storia generosamente longeva, accompagnata da una quantità non indifferente di attività e missioni secondarie, con la sandbox in arrivo!