Vane: Recensione e Gameplay Trailer

Fin dal suo annuncio Vane ha destato l’interesse di coloro che sono cresciuti con titoli come ICO. Sviluppato da Friend & Foe è finalmente giunto su PS4 ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione

Vane Recensione

A differenza di capolavori come Journey, in Vane non vi sono delle indicazioni pronte a dire al giocatore cosa fare e dove andare, il tutto viene lasciato al caso o forse dovremmo dire intelletto, di coloro che decideranno di affrontare un viaggio costellato di frustrazione e per fortuna non troppo longevo.

Il gioco inizia con una breve introduzione, nel quale vestiamo i panni di un individuo di cui non si conosce alcuna informazione, dopo aver attraversato uno scenario in cui tempeste, terremoti ed altri eventi catastrofici la fanno da padrone, come se la natura si stesse ribellando all’uomo, ci troviamo a svolazzare i cieli nei panni di un maestoso rapace.

Padroneggiato il movimento del volatile e le sue poche azioni a disposizione, veniamo lasciati liberi di svolazzare per un vasto scenario, alla ricerca degli enigmi da risolvere, i quali dovranno essere non solo trovati ma anche risolti di propria mano, senza alcuna indicazione pronta a suggerisci il da farsi.

 

Fin dai primi minuti di gioco veniamo spronato ad usare l’intuito con la speranza di riuscire a proseguire l’avventura, evitando di rimanere bloccati nel deserto per diverse ore.

Gli enigmi inizialmente vanno risolti con l’aiuto degli altri uccelli, i quali una volta richiamati permettono di attivare meccanismi, successivamente ci viene data la possibilità di controllare la forma umana del volati, il quale può e deve interagire con una sfera luminosa la cui importanza e cosi marcata da non poter proseguire l’avventura senza di essa.

Vane si tramuterà in poco tempo in una sorta di The Last Guardian, dove l’umano e il rapace (che tra l’altro sono la medesima persona), dovranno co-operare per giungere ai tanto attesi titoli di coda, in un gioco in cui la frustrazione la fa padrone.

 

Dopo aver portato a termine l’angosciante introduzione, ci ritroviamo ad affrontare una lunga serie di enigmi, nei quali a volte dovremo utilizzare la forma volatile, altre volte quella umana o entrambe.

Tramite una sostanza dorata è possibile assumere la forma umana mentre buttandosi da una sporgenza torneremo ad essere dei volatili. Se i movimenti dell’umano sono lenti e impacciati, non possiamo di certo elogiare quelli del volatile, a causa di una gestione della camera molto discutibile.

L’avventura può essere portata a termine in sole 5 ore e la longevità non è di certo l’unico pugno allo stomaco offerto dal titolo. Non mancano all’appello corvi che scompaiono nelle pareti, collisioni invisibili, scenari che si estendono a perdita d’occhio ma completamente vuoti e l’assenza di istruzioni non migliorano la situazione già di per se imbarazzante.

 

Vane delude le aspettative del giocatore da quasi ogni punto di vista, da una trama scialba e che non riesce a decollare ai tanti problemi tecnici che affliggono il titolo. Da elogiare lo stile grafico scelto dal piccolo studio di sviluppo ed una colonna sonora rilassante e che si sposa alla perfezione con le ambientazioni.

Elogi che purtroppo non sono sufficienti a rendere Vane un titolo interessante quanto coinvolgente, nonostante il tentativo del team di offrire un’esperienza di gioco emotiva in stile Rain o RIME e quanti altri possiamo menzionarne, dove la semplicità a volte è la chiave del successo ma non in questo caso. 

  

Vane Gameplay Trailer