Recensione Shadow of the Beast

Shadow of the Beast torna su console, a distanza di ben 27 anni dal rilascio su Amiga fa il suo esordio su Playstation 4, ed oggi siamo qui per condividere con voi la nostra Recensione.

Shadow of the Beast

Shadow of the Beast: Una bestia al guinzaglio

Nel gioco vestiamo i panni di Aarbron, una bestia al guinzaglio tenuta prigioniera da un Signore Oscuro, dotata di una forza sovrumana in grado di dividere a metà il corpo dei suoi nemici. I primi minuti di gameplay servono per capire i comandi e le meccaniche, dagli spostamenti della bestia ai combattimenti corpo a corpo, i quali avvengono in spazi ristretti, a causa della presenza di barriere laterali quasi a rimarcare che si tratta di un 2D vecchia scuola.

Se avete giocato il titolo originale, sicuramente riconoscerete numerosi elementi tratti dallo stesso, nonostante “ovviamente” il comparto grafico cosi come gli scenari e le animazioni dei personaggi siano stati adattati alla modernità, grazie a potenti motori grafici come l’Unreal Engine 4.La struttura di Shadow of the Beast resta invariata e quindi fedele all’originale, torna la possibilità di acquistare nuove abilità con i punti ottenuti in gioco, un’avventura in 2D che si focalizza su molteplici piani seppur orizzontali, riducendo al minimo indispensabile l’esplorazione.

Il battle system è incentrato su una sorta di orde in cui i nemici giungono da entrambe le estremità fino all’esaurimento degli stessi, per dare vita ad una azione caotica e ripetitiva.

Shadow of the Beast gameplay

La bestia invincibile

Per gli amanti delle sfide Shadow of the Beast propone 3 livelli di difficoltà di cui il Bestia, nel quale l’energia a disposizione è inferiore, non è possibile resuscitare alla propria morte, costringendo il giocatore a ricominciare il livello e ovviamente la ferocia degli avversari è nettamente superiore rispetto alla passeggiata del livello Normale. Colpire gli avversari con il giusto tempismo oltre a far incrementare il contatore, permetterà di ottenere punti extra ed eliminare molteplici nemici simultaneamente.

Una volta caricata la barra delle combo è possibile compiere una rapida uccisione tramite una delle tante abilità acquisite nel corso dell’avventura. I Quick Time Event ricoprono un ruolo chiave durante i combattimenti, premere i tasti a tempo durante la modalità Rabbia consente di proseguire la catena di combo rendendola il più devastante possibile e ultimando i combattimenti nel minor tempo possibile.

Shadow of the Beast ps4

Invasione oscura

Nonostante non sia presente un vero e proprio multiplayer, il team di sviluppo ha pensato bene di offrire combattimenti senza esclusione di colpi tra i giocatori. Ogni qual volta ci si imbatte in una macchia di sangue, è possibile invadere il mondo altrui come fossimo in Dark Souls per poter trucidare senza pietà il malcapitato di turno nel minor tempo possibile, condividendo i risultati con gli altri giocatori del PSN.

Shadow of the Beast offre una longevità di sole 3 ore per portare a termine la modalità storia, alle quali se ne aggiungono ulteriori se si decide di rompere tutti i sigilli, recuperare i collezionabili, sbloccare tutte le abilità e gli extra presenti nel gioco, tra cui filmati inediti. Un gameplay che seppur divertente nei primi minuti, diventa ripetitivo alla lunga, riproponendoci lo stesso o quasi titoli del lontano 1989 se non fosse per alcuni elementi di nuova generazione.